La cessione a Ubi di Nuova Banca Marche, Nuova Banca Etruria e l’abruzzese Nuova Carichieti ha ottenuto gli ok degli antitrust europeo e italiano. Adesso manca solo quello della Bce.
Per la Commissione Antitrust dell’Ue, il piano di integrazione fra gli istituti “evita distorsioni indebite della concorrenza” e consente il ritorno “alla normalità” delle tre good bank, mentre per l’Autorità garante della concorrenza e del mercato non si determina “la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante nei mercati interessati, tale da eliminare o ridurre in modo sostanziale e durevole la concorrenza”. Adesso manca l’ultimo via libera, quello della BCE, ma per la decisione di Francoforte i tempi non dovrebbero essere lunghi.
Una volta ottenuta l’ultima autorizzazione, Ubi verificherà che le good bank abbiano soddisfatto le sue richieste, come quella di cedere 2,2 miliardi di euro di crediti deteriorati, per i quali si è già fatto avanti il Fondo Atlante. Poi, ci vorrà ancora un annetto per gli adempimenti ‘burocratici’ e a quel punto l’integrazione fra le banche sarà fatta. Nel frattempo, l’assemblea del 7 aprile di Ubi ha dato il via libera all’aumento di capitale da 400 milioni di euro, in attesa dei benefici attesi dall’acquisto di Nuova Banca Marche, Nuova Banca Etruria e Nuova Carichieti. Dal perimetro di questa operazione resta fuori la quarta good bank, CariFerrara. La banca è già nelle mire di Bper, che ha trovato un accordo con il Fondo nazionale di risoluzione, proprietario dei quattro istituti.