Sarà Paolo Orefice, professore emerito di Pedagogia, e direttore della Cattedra dell’Unesco su Sviluppo umano e Cultura della Pace presso l’università di Firenze, a ricevere il Premio Nazionale Nicola Bellisario a Lanciano.
La premiazione si terrà nell’ambito del Convegno di sabato prossimo 15 dicembre nella sala del palazzo degli studi a Lanciano. Gli obiettivi di questa iniziativa fortemente voluta dai figli dell’illustre docente e politico lancianese sono stati illustrati da Gabriella, Gianluca e Pierpaolo (mancava Francesco assente giustificato) Bellisario. Il Convegno è organizzato dall’Aniped (Associazione Nazionale Italiana Pedagogisti), dal Cif (Centro Italiano Femminile) con il patrocinio del Comune di Lanciano. A portare i saluti dell’amministrazione è stato il vece sindaco Giacinto Verna che ha pure rimarcato l’importanza di questi appuntamenti tesi a ricordare persone la cui opera ha varcato i confini cittadini e regionali. L’efficacia del Premio è stata pure ribadita dalla presidente del Cif Cesira Verì.
“L’idea di istituire questo Premio che di fatto è un riconoscimento, è nato non solo per ricordare la figura di mio padre, il suo impegno nella scuola, nel sociale e nella politica ma anche per raccontare attraverso un accurato lavoro di ricerca – ha spiegato Gabriella Bellisario – una generazione, persone che con la loro attività hanno trainato l’Italia dalle macerie alla rinascita. Partiamo quest’anno dalla scuola, il prossimo anno affronteremo la politica e poi la questione relativa ai centri di assistenza per i malati psichici. Il nostro è un percorso che vuole coniugare la storia locale, quella nazionale e quella futura. Ci rivolgiamo soprattutto alle nuove generazioni con la convinzione che l’esempio di chi ha lavorato per costruire una società più giusta sia il modo migliore, il più efficace per parlare ai giovani, soprattutto in questo particolare momento”.
Nicola Bellisario è stato un grande innovatore soprattutto nella scuola. “E’ stato il primo a introdurre la sperimentazione della scuola della totalità – ha sottolineato Gianluca Bellisario – tutti parlavano di pedagogia ma per lui la pedagogia non era legata al metodo ma alle persone. Ha sempre messo l’uomo al primo posto, agendo sempre con grande e profonda sensibilità, ha anticipato l’autonomia della scuola e molte delle riforme che sono venute dopo”.
Pierpaolo ha invece puntato l’accento sull’impegno in merito alla nascita dei centri di assistenza e di prevenzione rivolti a persone con problemi psichici. Ha ricordato la legge 238 del 29 aprile del 1976 per la configurazione autonoma dell’insegnamento della psichiatria e della neurologia firmata da suo padre che ha poi dato il via all’apertura dei centri di assistenza e di recupero dopo che nel 78 la legge Basaglia chiuse i manicomi. All’incontro con i giornalisti ha partecipato anche la docente Rosanna D’Agostino, alunna del prof. Bellisario, che ha voluto portare la sua testimonianza, il suo ricordo dal punto di vista umano e professionale, e all’appuntamento del 15 dicembre relazionerà proprio sulla scuola della totalità.
Il servizio del Tg8