Il rischio è che piova sul bagnato. Il territorio è così vicino ad Amatrice che, in caso di scosse forti, potrebbero cedere edifici già lesionati dal sisma del 2009: per questo a L’Aquila occorre un appalto per mettere in sicurezza la zona rossa.
La necessità è emersa in una recente riunione tenutasi in Prefettura e che ha visto presenti, tra gli altri, il vice sindaco Nicola Trifuoggi ed altri esponenti dell’amministrazione comunale, alcuni dirigenti del Comune, rappresentanti delle forze dell’ordine e della Asl.
“Io – ha detto il prefetto Francesco Alecci – non ho il compito di coordinare l’attività comunale, ma la sicurezza pubblica si. Le situazioni di pericolosità che mi sono state segnalate richiedono l’installazione di sistemi di interdizioni fissi e inamovibili che impediscano l’accesso, sia sia per la presenza di diversi cantieri della ricostruzione, sia perché vi sono ancora edifici da riattare che, in caso di eventuali scosse sismiche, potrebbero provocare nuovi cedimenti strutturali. Nel vertice tutti si sono detti consapevoli dell’urgenza di procedere con l’installazione di barriere di interdizione”.
Il Prefetto ha anche aggiunto che l’amministrazione comunale ha già di un programma per predisporre queste interdizioni, ma si potrà procedere solo dopo una specifica – e urgente – gara ad evidenza pubblica.
“Pertanto – ha concluso Alecci – l’amministrazione faccia quello che ha detto nel corso del tavolo tenutosi in prefettura il più presto possibile”.
Fortunatamente, dopo i sopralluoghi già effettuati nel centro storico aquilano, i tecnici comunali non avrebbero riscontrato alcuna variazione attribuibile alle scosse, il che fa pensare che la necessità di mettere in sicurezza la zona rossa risalga a prima del terremoto di Amatrice e dintorni.