Centomila euro a famiglia: è questo l’importo che l’avvocato Fausto Corti, legale di alcuni proprietari di appartamenti dell’edilizia residenziale pubblica mista dell’Aquila, ha individuato come danno materiale e anche esistenziale che l’azienda Ater dovrebbe ristorare agli inquilini per la mancata ricostruzione post sisma delle loro case.
Si tratta dei primi dieci ricorsi che altrettanti nuclei familiari si sono decisi a fare dopo aver invano atteso per nove anni che si sbloccasse l’iter della ricostruzione delle abitazioni. L’avvocato Corti precisa che finora, nonostante ci siano gli stanziamenti della legge post simsa del 2009, l’Ater non ha messo ancora in atto tutte le procedure necessarie per riparare gli appartamenti dell’edilizia residenziale pubblica, compromettendo – nei condomini misti dove ci sono sia proprietà Ater che privati, ossia famiglie che hanno riscattato gli appartamenti – anche la ricostruzione delle proprietà private, per i quali la legge prevede che se ne debba occupare interamente l’Ater. Non ci sono bandi in vista, anche se il Provveditorato alle Opere pubbliche starebbe predisponendo alcune gare – secondo alcune fonti istituzionali. E gli inquilini adesso chiedono il conto.
Ammontano a circa 80 milioni di euro le risorse che il Governo ha stanziato tramite delibere Ciper per la ricostruzione dell’edilizia residenziale pubblica, risorse, però, non ancora disponibili per cassa. La decina di famiglie che hanno fatto causa all’Ater potrebbe essere soltanto un inizio, secondo Corti sarebbero almeno 300 coloro che potrebbero beneficiare di un esposto contro l’azienda per l’edilizia residenziale pubblica.