Servizio solo al tavolo nei bar e non più al bancone come accadeva sino a poco tempo fa in zona gialla. Per i baristi a L’Aquila “una scelta incomprensibile, che non ha motivazione a livello sanitario, anche perché il consumo era veloce”.
La Fipe Confcommercio chiede addirittura l’intervento del Ministero dello sviluppo economico perché l’interpretazione della circolare per loro non è affatto chiara.
Servirebbe invece per l’associazione di categoria una regolamentazione precisa e puntuale dopo un anno nero. Fatto sta che sotto la pioggia o con il sole si può servire solo al tavolo. Questo penalizza sia chi vuole consumare un caffè di fretta e andar via che il barista costretto ad una mole di lavoro incredibile e costretto anche ad avere più personale. Lavorare va benissimo, dicono, ma la scelta non si capisce, anche perché i locali si erano adeguati per poter servire al banco in sicurezza con ingressi contingentati, gel e segnaletica.
All’Aquila, il 1 maggio, diversi i bar aperti e tutti parlano di una scelta che in realtà non si comprende, sperando che sia modificata la decisione al più presto, sostengono. Luca Ciuffetelli nel suo bar in centro storico e Gianluca Ruzza più in periferia sono regolarmente al lavoro. La giornata oggi consente il servizio ai tavoli, ma non è sempre così dal punto di vista metereologico e questo penalizza non poco.