L’Aquila, Ex Onpi, le reazioni all’inchiesta che scuote il Comune

cardella procuratore

L’Aquila: Ex Onpi e Comune scossi dall’inchiesta doppia su tangenti e concorsi truccati. Le reazioni all’indagine che colpisce figure-chiave dell’amministrazione Cialente.

All’indomani della “bomba giudiziaria” che ha scosso il palazzo comunale de L’Aquila, con gli avvisi di garanzia al segretario comunale e alla coordinatrice del CSA (Ex Onpi) fanno riflettere le dichiarazioni del Procuratore capo Fausto Cardella.

“L’altro giorno – ha detto Cardella – ho fatto i complimenti alla Guardia di Finanza per l’operazione sugli assenteisti alla Asl provinciale dell’Aquila, oggi li faccio al dottor Grasso alla Squadra mobile e alla polizia per la competenza e la capacità di indagine.
Ma, insieme a questo, l’altro dato significativo e’ il comportamento attento in seno agli enti locali. Se nella Pubblica amministrazione ci fosse un atteggiamento analogo – ha concluso Cardella – sarebbe più facile per la magistratura scovare azioni illegali. Questo al di là degli episodi che saranno accertati. Voglio sottolineare il comportamento virtuoso delle istituzioni aquilane che mostrano capacità di reagire a situazioni illegali. In questa città gli enti dello Stato hanno ottimi anticorpi”.

Nella sua nota Cardella, probabilmente, si rivolge in primo luogo al vicesindaco ed ex procuratore capo di Pescara, Nicola Trifuoggi, che alcuni mesi fa, come si evince da un’intercettazione telefonica, si è opposto a un concorso che il segretario Pirozzolo avrebbe dovuto predisporre su misura per la Del Principe, aspirante dirigente comunale. “Chiamai il sindaco e gli dissi che se la Del Principe vinceva quel concorso io mi sarei dimesso, poi a Pirozzolo che lo avrei denunciato”, racconta Trifuoggi. A quel concorso la Del Principe, unica concorrente, risultò inidonea.

In attesa, intanto, che la magistratura si esprima su un’eventuale sospensione dall’incarico di Pirozzolo (interrogato questa mattina dal sostituto procuratore Stefano Gallo), il sindaco conferma piena fiducia nel segretario generale, ufficialmente in ferie per alcuni giorni, con il Comune che resta bloccato. Il sindaco spiega anche che Pirozzolo, fino a condanna definitiva, come vuole la legge, non può essere rimosso dal suo incarico. Il rischio è di incappare in ricorsi e obbligo di risarcimento, come è già successo per il dirigente Mario Di Gregorio – anch’egli incappato nelle maglie della magistratura nei mesi scorsi per e che, una volta rimosso, ha fatto ricorso, vincendolo, contro il Comune che ora deve risarcire 100mila euro in danni economici e morali.

“Anche per quanto riguarda il dirigente della ricostruzione Vittorio Fabrizi (per la medesimo inchiesta) – ricostruisce Cialente – indagato e poi assolto, adesso dobbiamo pagarlo il doppio: è la legge che dice così”.

L’attività investigativa è coordinata dal Procuratore della Repubblica Fausto Cardella e dai sostituti procuratori Fabio Picuti e Stefano Gallo, è stata svolta dalla Squadra mobile della Questura dell’Aquila in collaborazione con la sezione di Polizia giudiziaria – aliquota Polizia di Stato – presso la Procura, e prosegue per accertare altri illeciti commessi dai due funzionari comunali.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.