Adolescenti e anche bimbi insonni per restare online. Si abbassa l’età e aumenta l’incidenza delle cefalee… da internet. I dati della Asl di L’Aquila sui casi abruzzesi
Si registrano casi di cefalea già a 10 anni, per connessioni internet che durano molte ore al giorno. Navigazioni che ‘entrano’ nella psiche, finiscono per ‘saccheggiare’ il sonno e mutarsi in malattie da cui si esce, e non sempre, solo al termine di laboriosi percorsi terapeutici. Basti pensare che, su 800 visite l’anno compiute dall’unico ambulatorio in Abruzzo delle cefalee dell’età evolutiva, che opera all’interno dell’ospedale San Salvatore di L’Aquila, quasi la metà, 390, riguardano casi di cefalee croniche. “
E’ fondamentale”, dichiara il Manager della Asl, Rinaldo Tordera, “l’attività di servizi, come quello dell’ambulatorio dell’ospedale di L’Aquila, per monitorare, sensibilizzare e curare, con professionalità e strutture all’altezza, problematiche così importanti, soprattutto perché riguardano una fascia d’età fragile e quindi bisognosa di assistenza specialistica”.
In Abruzzo il sonno è stato disturbato anche dallo stress legato al sisma del 2009 e a quello di Amatrice che ha risvegliato molte problematiche legate all’ansia. Oltre all’overdose di internet, come confermano studi della Asl, a far schizzare in alto il valore delle emicranie croniche è il fenomeno del bullismo nella aule didattiche. L’ambulatorio per le cefalee dell’età evolutiva di L’Aquila, che fa capo al centro regionale di riferimento diretto dal prof. Antonio Carolei, nei primi mesi del 2016 ha messo in atto un progetto all’interno dell’istituto comprensivo ‘Gianni Rodari’ di L’Aquila. Dallo studio, condotto dalla prof.ssa Tozzi insieme alla pedagogista Diana Biscaini, “è emerso che, su 105 studenti dell’istituto, 9 sono vittime di bullismo, un dato giudicato abbastanza allarmante dagli addetti ai lavori. Molte cronicizzazioni di cefalee, ovvero la presenza del sintomo per più di 15 giorni al mese per più di tre mesi, sono attribuite alle problematiche scolastiche che in alcune realtà possono superare anche il 40%.