Emergenza smog anche a Pescara: Legambiente lancia l’allarme e presenta la campagna “Mal’aria 2018”. Necessari interventi strutturali per scongiurare la procedura di infrazione dell’Unione Europea contro l’Italia, a causa dell’inquinamento atmosferico.
Aria irrespirabile e codice rosso nelle grandi città: l’emergenza smog diventa sempre più cronica in Italia. Polveri sottili, Pm 10 e ozono che spadroneggiano nell’aria sono un concentrato di veleni che ogni anno provocano decessi prematuri, per l’incapacità diffusa dei governi di affrontare seriamente e in via definitiva il problema della qualità dell’aria.
A lanciare l’allarme è Legambiente, che a Pescara, durante il flash mob organizzato ieri da Pescarabici in favore della pista ciclabile di via Muzii, ha presentato il rapporto “Mal’Aria” 2018, il dossier annuale sull’inquinamento atmosferico nelle città italiane.
“Non bastano più le misure tampone”, ha dichiarato Giuseppe Di Marco, presidente di Legambiente Abruzzo. “Servono interventi strutturali e azioni ad hoc sia a livello nazionale che locale. Il rapporto Mal’aria ci ricorda che la vera sfida da tenere in considerazione nella pianificazione della mobilità urbana è la salute dei cittadini”.
A preoccupare è anche l’ultimatum lanciato dalla Commissione Europea a nove stati membri, Italia compresa, affinché presentino entro lunedì nuove misure per affrontare il problema della qualità dell’aria e dell’inquinamento atmosferico, pena il deferimento alla corte di giustizia dell’Unione Europea.
Su 39 capoluoghi italiani ben 5 hanno oltrepassato la soglia di 100 giorni di smog oltre i limiti: e se Torino guida quest’infausta classifica nazionale, in Abruzzo il primato regionale spetta a Pescara con i suoi trenta giorni di sforamenti e una media giornaliera superiore a 50 microgrammi al metro cubo di polveri sottili.
“Ai cittadini va garantito il diritto di respirare aria sana”, ha dichiarato Sebastiano Veneri, referente nazionale di Legambiente per il cicloturismo e la mobilità sostenibile. “Il cambiamento verso la mobilità sostenibile non è un ritorno al passato, ma una necessità del futuro”.