Dopo un anno nuova giornata di Matteo Salvini a L’Aquila. Incontri su ricostruzione, agricoltura e flat tax con uno sguardo alle amministrative.
A pochi giorni dal 7° anniversario del sisma, e ad un anno dalla sua ultima visita Matteo Salvini è oggi a L’Aquila, accompagnato dal Sen. Paolo Arrigoni, responsabile regionale di Noi con Salvini, da Armando Siri, responsabile economico e ideologo della Flat Tax, e da altri responsabili del Movimento NcS.
Scopo della visita di Salvini – ha sottolineato Arrigoni è quello di“verificare direttamente lo stato della ricostruzione post-terremoto, conoscere le problematiche ancora irrisolte e, soprattutto, incontrare una serie di realtà economiche ancora in sofferenza, protagoniste del sistema produttivo aquilano. Salvini non mancherà di incontrare la gente comune, che vive quotidianamente i problemi reali, a partire da quello delle tasse e della sicurezza, amplificato anche per i ripetuti furti nei cantieri della ricostruzione”.
Il PROGRAMMA – Salvini è alle 10 nella piazza centrale di Paganica, per incontrare gli artigiani e gli allevatori locali. Alle 10.45 il trasferimento in Piazza Duomo per una visita del centro storico e ai cantieri della ricostruzione e per un incontro con i commercianti; infine, a concludere, alle 11:45, Matteo Salvini conferenza stampa presso Palazzo Fibbioni.
LE DICHIARAZIONI A PAGANICA – “Il Comune non è neanche lontanamente in grado di gestire una roba del genere. Inutile uscire dall’emergenza se non sei in grado di farlo”. Così il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, parla della situazione dei puntellamenti nell’ambito della ricostruzione post sisma visitando Paganica, la frazione più popolosa dell’Aquila. Sorpreso Salvini quando il segretario regionale della Lega in Abruzzo, Paolo Arrigoni, gli ha spiegato che “alcuni professionisti hanno in mano oltre 700 progetti”. “Ma quante vite ci mettono!” ha esclamato Salvini.
MATTARELLA? – “Complice dell’invasione di uomini e merci”. Così Matteo Salvini ha definito il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, rinnovando la polemica dopo la prima replica alle parole al Vinitaly del Capo dello Stato. “Se hanno un senso, le frontiere vanno controllate, sia per gli uomini che per le merci che entrano ed escono quindi è qualcun altro che deve correggere il suo modo di lavorare”, ha aggiunto il leader della Lega Nord. E ancora su Mattarella: “Sicuramente non fa gli interessi dei cittadini italiani ma di qualcun altro. Di chi? Chiedetelo a lui”.
BERTOLASO…- “No no, Bertolaso no”. Il leader della Lega, a L’Aquila per verificare lo stato di ricostruzione post terremoto, non ha voglia di parlare dell’ex numero uno della protezione civile e si limita a dire, riferendosi al sindaco di Roma: “Bertolaso non e’ il mio candidato, non sono qui a parlare di politica”.
LA RICOSTRUZIONE – “Il governo prenda in mano la situazione per quanto riguarda la ricostruzione post sisma perché evidentemente il Comune dell’Aquila non e’ all’altezza”, ha aggiunto Salvini: “E’ mio dovere essere qua per ricordare a chi governa che c’e’ ancora tanta gente senza casa, senza futuro e senza negozi. Non entro nelle polemiche su chi doveva fare e cosa doveva fare. So che, dopo sette anni non e’ possibile che ci siano ancora delle frazioni che non hanno avuto ancora una lira di investimento. Se ci sono centinaia di progetti fermi non si puo’ pensare che un solo Comune prenda in mano il destino di 50-60 frazioni. Evidentemente hanno sbagliato a valutare. Probabilmente, qualcuno, penso al Pd, pensava di poter gestire tutto lui, appalti, subappalti e subappalti dei subappalti. Non sono in grado di farlo, quindi, ci vuole un intervento nazionale per sbloccare situazioni ferme da anni. Se e’ vero – ha infine osservato il leader della Lega Nord – che se ci sono un sacco di soldi, ma non esamini i progetti e non fai partire i lavori, quei soldi rimangono nel cassetto. Anzi, cornuti e mazziati”. Il segretario della Lega Nord ha avuto colloqui con gli artigiani, con gli allevatori, e con il presidente della Confcommercio regionale, Celso Cioni, che ha ribadito le grandi difficoltà dei piccoli commercianti aquilani. Salvini si è impegnato a difendere in Parlamento le loro istante.
LA CONTESTAZIONE – Un gruppo di giovani, ha contestato Salvini, di fronte a palazzo Fibbioni, nel cuore del centro storico, esponendo tra l’altro un cartello con la scritta “Salvini, L’Aquila non ti vuole”, firmato #maiconsalvini. Dirigendosi verso la sede del Comune il leader della Lega inviava baci ai contestatori, come pure i suoi accompagnatori. A quel punto dalla folla è partito il grido “sciacallo!”, gli accompagnatori di Salvini hanno applaudito.
(foto Marianna Gianforte)