Per un caso di meninigite a Castiglione Messer Marino che ha colpito un bimbo di due anni ricoverato a Pescara, profilassi in corso per circa 80 persone del paese.
Un’estesa azione di profilassi della meningite è in corso in queste ore a Castiglione Messer Marino (Chieti). Le misure sono scattate a seguito di un caso che ha colpito un bambino di due anni, attualmente ricoverato all’ospedale di Pescara, il quale nella giornata di martedì scorso aveva accusato i primi sintomi, con febbre alta e vomito. Gli esami a cui è stato sottoposto hanno accertato che si tratta di meningite da Meningococco C, una delle forme più aggressive e potenzialmente contagiose. Di qui l’attivazione, da parte del Servizio di epidemiologia igiene e sanità pubblica della Asl Lanciano Vasto Chieti, della campagna di profilassi rivolta a famigliari, altri adulti e bambini che hanno avuto contatti col piccolo negli ultimi dieci giorni. Il rischio di contagio, infatti, è esteso al periodo di incubazione della malattia, prima della comparsa dei sintomi.
Con l’aiuto dei genitori sono stati ricostruiti contatti e attività del piccino, che hanno portato a rivolgere la profilassi a 18 adulti e ai 30 bimbi della Scuola materna di Castiglione, frequentata dai fratellini e dove lui stesso aveva partecipato alla feste di fine anno scolastico nella giornata di venerdì 23 giugno. La somministrazione dell’antibiotico è stata immediata, grazie alla preziosa collaborazione offerta dalla pediatra di libera scelta del luogo, Silvana Di Palma, la quale, trattandosi di propri assistiti, ha provveduto a contattare le famiglie e a fare la profilassi in tempi rapidissimi. D’intesa con i medici del Servizio Asl, ha richiamato anche i bambini vaccinati, al fine di estendere massicciamente la copertura antibiotica e contrastare con la massima efficacia il rischio di contagio. In tutto sono circa 60 i minori trattati.
Sono stati raggiunti anche famigliari residenti in Comuni molisani limitrofi, luogo d’origine della famiglia.
Da Pescara, intanto, filtrano notizie incoraggianti sulle condizioni del bambino ricoverato, in miglioramento anche grazie alla tempestività della diagnosi e della terapia: non è più in stato soporoso, e questa mattina ha dialogato con la mamma e con il personale del repart
Intanto dalla Asl Lanciano-Vasto- Chieti arriva la comunicazione che “Un’estesa azione di profilassi della meningite, che riguarda 80 persone fra adulti e bambini, è in corso in queste ore a Castiglione Messer Marino dopo un caso che ha colpito un bambino di due anni, attualmente ricoverato all’ospedale di Pescara, e le cui condizioni sembrano in via di miglioramento. Il bimbo aveva accusato i primi sintomi, con febbre alta e vomito, martedì scorso: gli esami a cui è stato sottoposto hanno accertato che si tratta di meningite da Meningococco C, una delle forme più aggressive e potenzialmente contagiose. Di qui l’attivazione, da parte del Servizio di epidemiologia igiene e sanità pubblica della Asl Lanciano Vasto Chieti, della campagna di profilassi rivolta a famigliari, altri adulti e bambini che hanno avuto contatti col piccolo negli ultimi dieci giorni. Il rischio di contagio, infatti, è esteso al periodo di incubazione della malattia, prima della comparsa dei sintomi. Con l’aiuto dei genitori sono stati ricostruiti contatti e attività del piccino, che hanno portato a rivolgere la profilassi a 18 adulti e ai 30 bimbi della Scuola materna di Castiglione, frequentata dai fratellini e dove lui stesso aveva partecipato alla feste di fine anno scolastico nella giornata del 23 giugno. La somministrazione dell’antibiotico è stata immediata, grazie alla preziosa collaborazione offerta dalla pediatra di libera scelta del luogo, Silvana Di Palma, la quale, trattandosi di propri assistiti, ha provveduto a contattare le famiglie e a fare la profilassi in tempi rapidissimi. D’intesa con i medici del Servizio Asl, ha richiamato anche i bambini vaccinati, al fine di estendere massicciamente la copertura antibiotica e contrastare con la massima efficacia il rischio di contagio. In tutto sono circa 60 i minori trattati. Sono stati raggiunti anche famigliari residenti in Comuni molisani limitrofi, luogo d’origine della famiglia”.