Mense Pescara: Cirfood ha depositato impugnazione giudiziale contro il Comune per dichiarare l’illegittimità della risoluzione del contratto di refezione scolastica, “a tutela dei propri interessi e della propria reputazione”.
Lo ha reso noto l’impresa, in una nota nella quale precisa che sono ancora in corso le indagini aventi l’obiettivo di accertare le responsabilità dei fatti che hanno portato al malessere di alcune decine di bambini residenti nel Comune di Pescara il 2 Giugno scorso.
Cirfood -si legge nel comunicato- “si è inoltre resa fin da subito disponibile ai dovuti accertamenti da parte delle autorità competenti. Ancora oggi, per la medesima ragione, l’impresa ribadisce la massima fiducia nell’operato della magistratura e conferma la totale disponibilità a collaborare per l’accertamento di ogni responsabilità dei fatti.
Cirfood è impresa che da oltre 40 anni opera su tutto il territorio nazionale per la produzione di 100 milioni di pasti all’anno, grazie alla forza di 13.000 persone. È un’impresa leader nel settore della ristorazione, la cui responsabilità nell’operato quotidiano per la salute delle persone e la sostenibilità ambientale è ampiamente riconosciuta dai clienti che l’hanno scelta. L’impresa ha manifestato, fin dall’inizio della vicenda, la propria vicinanza alle famiglie per la salute dei giovani colpiti da disturbi gastrointestinali. Contestualmente, esprime la propria solidarietà e un sincero ringraziamento ai dipendenti che hanno assicurato il servizio di refezione scolastica a Pescara, per la grande responsabilità e sensibilità dimostrata”.
LA REPLICA – Sindaco e Cuzzi “Tuteleremo con ogni mezzo le famiglie e l’Ente a cui la Cirfood chiede risarcimenti, ma non scusa per quanto accaduto”
Nota congiunta del sindaco Marco Alessandrini e dell’assessore Giacomo Cuzzi “Più che stare vicino alle famiglie, sin dall’inizio la Cirfood ha cercato di deresponsabilizzarsi, scaricando sull’acqua la colpa delle tossinfezioni registrate in giugno in bambini appartenenti a più scuole cittadine, con accuse senza fondamento, smentite anche dalla comunità medico-scientifica, che hanno solo contribuito a generare ulteriori allarmismi in soggetti già così provati dalle intossicazioni dei propri piccoli. Altro che vicinanza e collaborazione. Fino ad oggi non abbiamo ancora udito, peraltro, parole di scuse rivolte alle famiglie e alla città, a cui invece la ditta chiede un risarcimento a sei zeri, di cui nella nota diramata alla stampa però non parla. Oltre al danno, la beffa. L’operato dell’amministrazione sul caso è giusto e operoso: stiamo lavorando per far ripartire un servizio di qualità, com’è giusto che sia nei confronti dei bambini, delle famiglie e dell’Ente che in questa vicenda è parte lesa. Siamo a buon punto sulle procedure e auspichiamo che la ristorazione possa ripartire nel mese di ottobre. Nella giornata di venerdì incontreremo i dirigenti scolastici per aggiornarli sulla situazione, così come abbiamo fatto nella Commissione comunale di Vigilanza, condividendo con le famiglie ogni passaggio e studiando soluzioni di qualità e innovative, come il pasto da casa, che può rappresentare anche una buona prassi per modernizzare ulteriormente il servizio. Faremo tutto ciò che è possibile fare a tutela di tutte le parti lese da questa triste vicenda, non trascurando il grave danno di immagine per la città, balzata, suo malgrado, alle cronache nazionali”.
IL SERVIZIO DEL TG8:
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