Una mediatrice finanziaria abusiva arrestata a Montesilvano dalla Guardia di Finanza per truffa aggravata.
Gli uomini del Nucleo Polizia Tributaria di Pescara, su richiesta del PM Barbara Del Bono accolta dal Gip Gianluca Sarandrea hanno posto ai domiciliari una donna residente a Montesilvano titolare di uno studio di consulenza finanziaria a Pescara. Le indagini avrebbero fatto emergere una consistente ed articolata truffa nei confronti di titolari di attività commerciali, in stato di forte difficoltà finanziaria in diverse regioni che le si erano rivolti al fine di ottenere finanziamenti e/o contributi esteri a fondo perduto. Per carpire la fiducia dei clienti, la professionista, con l’aiuto di altri soggetti, avrebbe formato un’articolata “struttura di facciata”. Il “biglietto da visita” era un ampio studio in un’elegante zona del centro cittadino, vistosa targa all’ingresso recante la dicitura “Intermediazioni Finanziarie e Contabilita’” (indicazione abusiva, secondo la GDF), ostentazione alle pareti degli uffici di numerosi attestati relativi a titoli di studio e lauree, sapiente utilizzo di titoli altisonanti, privi in realta’ di valore ufficiale sul territorio nazionale. Pur sapendo di rivolgersi ad interlocutori con disagi economici (molti risultavano gia’ segnalati alla centrale rischi) e consapevole di avere di fronte persone del tutto inesperte del campo dei finanziamenti, l’indagata “faceva sottoscrivere contratti, redatti in lingua inglese, con fantomatici istituti esteri ai malcapitati clienti, allettati dalle condizioni contrattuali vantaggiose prospettate, dai tassi d’interesse contenuti e dalla possibilità di restituire le somme ricevute in modo dilazionato nel tempo. Al fine di consentire la positiva definizione della pratica e quale compenso per la prestazione professionale, la donna richiedeva ed otteneva il versamento di acconti fino al 4% dell’importo del finanziamento promesso”. A fronte delle ingenti somme versate a titolo di acconto, nessuno dei clienti ha ricevuto alcuna erogazione riferibile a qualsivoglia tipologia di finanziamento estero richiesto e nessuno ha ottenuto il rimborso degli acconti”. Il complesso approfondimento documentale, l’esecuzione di accertamenti bancari e l’analisi dei conseguenti flussi finanziari, hanno consentito di rilevare come la professionista abbia posto in essere attivita’ truffaldine nei confronti di 142 soggetti per l’ottenimento di finanziamenti esteri per oltre 300 milioni di euro, ricavando un illecito profitto di circa 331.000 euro.