Alla 77° Mostra del Cinema di Venezia oggi in concorso “Guerra e Pace” di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti. Per la Realtà Virtuale Iolanda Di Bonaventura con “Vajont”. E la Serraiocco mette in riga Vittorio Sgarbi…
Oggi e domani al Lido le proiezioni di “Guerra e Pace”, lungometraggio in concorso alla sezione “Orizzonti” della 77ma Mostra del Cinema di Venezia. La firma è della coppia registica pescarese Massimo D’Anolfi e Cristina Parenti. Guerra e pace racconta l’ultracentenaria relazione tra cinema e guerra, dal loro primo incontro, nel lontano 1911, in occasione dell’invasione italiana in Libia, fino ai giorni nostri. Dalle sequenze filmate dai pionieri del cinema alle odierne riprese girate con gli smart-phone dai cittadini del mondo, il passo appare brevissimo e la relazione tra cinema e guerra solidissima. Guerra e pace è una riflessione sulle immagini e, come in un grande romanzo scandito in quattro capitoli – passato remoto, passato prossimo, presente e futuro -, prova a ricomporre i frammenti della memoria visiva dai primi del ‘900 a oggi e mette in scena la moltiplicazione delle visioni che, come un costante rumore di fondo, accompagnano le nostre attuali esistenze.
A Venezia anche la regista aquilana Iolanda Di Bonaventura con il film in Virtual Reality “Vajont”, realizzato assieme al produttore Saverio Trapasso. Il progetto selezionato alla conclusione della quarta edizione della Biennale College Cinema – VR, partecipa alla Mostra nella sezione Venice Virtual Reality. La vicenda, ambientata nella provincia di Belluno, qualche ora prima del disastro dell’ottobre 1963 è costruita su un dialogo fra marito e moglie nell’incombenza del pericolo, ed è interattiva con gli spettatori sia dal punto di vista visuale che motorio, con l’utilizzo di visori e joystick.
Per fragorosità mediatica l’abruzzese più in evidenza a Venezia è stata però l’attrice Sara Serraiocco, alla prima di “Mandibules” di Quentin Dupieux, che ha invitato Vittorio Sgarbi a rispettare il distanziamento sociale sul palco.
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