Accusato di non pagare gli alimenti. A Teramo un uomo finisce alla sbarra, ma viene assolto: “è entrato in crisi economica”
Una sentenza che attinge le sue ragioni non soltanto dal diritto, ma anche dall’esame della realtà delle cose, quella emessa a Teramo dal giudice Carla Fazzini, che ha definito un contenzioso penale per gli alimenti non pagati da un teramano alla ex moglie e alla figlia minorenne, riconoscendo “La tenuità del fatto stante la crisi economica in cui versa anche l’imputato”. In aula l’uomo è stato ritenuto “non punibile” dopo aver dimostrato che dopo la separazione la sua situazione economica è profondamente cambiata in peggio. L’uomo era stato denunciato per il mancato pagamento dell’assegno di mantenimento per 7 mesi. Nel giudizio di opposizione al decreto penale ha avuto tuttavia la meglio: la decisione del giudice di Teramo ha peraltro seguito il solco dell’orientamento più recente della Cassazione, la quale, in una sentenza assolutoria di un disoccupato ha sentenziato che occorre “un vaglio scrupoloso circa la concreta incidenza del riscontrato stato di disoccupazione sulla possibilità di adempiere puntualmente agli obblighi di assistenza”.