Omicidio Chieti, rinviata l’autopsia. C’è la supertestimone

Omicidio a Chieti Scalo, rinviata a domani l’autopsia sul corpo di Fausto Di Marco, l’uomo assassinato la notte di sabato. Nuovi particolari sulla supertestimone.

Sarà effettuata  domani l’autopsia su Fausto Di Marco, il 40enne di Chieti che intorno alle 4 dello scorso 9 ottobre è stato ucciso a Chieti Scalo davanti ad un kebab con un fendente alla gola, forse con un coccio di vetro, dopo una colluttazione con Emanuele Cipressi, 24 enne teatino. L’esame  autoptico verrà affidato formalmente domani alle ore 9 al dott. Pietro Falco, responsabile  della medicina legale dell’Asl di Chieti. L’atto che dispone l’esame medico legale è stato recapitato nel pomeriggio al difensore di fiducia di Di Marco, l’avvocato Roberto Di Loreto di Chieti, che ha nominato come consulente di parte il medico leale Luigi De Pascalis. Sempre oggi Di Loreto ha avuto un primo incontro  in carcere a Chieti con il suo assistito. Un incontro molto breve   finalizzato esclusivamente ad alcuni adempimenti come la firma sulla procura che conferisce il mandato difensivo. Cipressi è apparso molto provato ma, secondo quanto si è appreso, i due non hanno parlato dei fatti della scorsa notte. Il legale e il suo assistito si incontreranno di nuovo nei prossimi giorni. Nel frattempo non è stata ancora fissata l’udienza di convalida del fermo disposto dal pubblico ministero Giancarlo Ciani nei confronti  del 40enne teatino che è accusato di omicidio.

L’ANSA ha intanto aggiunto particolari sulla supertestimone:

E’ stata una trentenne che vive a Chieti, con la quale due notti fa Fausto Di Marco aveva tentato un approccio respinto, a presentarsi alle 13 di ieri ai carabinieri della Compagnia di Chieti, comandati dal maggiore Federico Fazio, e a raccontare cosa era accaduto, e come e perché Di Marco è stato ucciso. La donna, amica di Emanuele Cipressi, aveva visto tutta la scena perché era in compagnia del 24enne, all’esterno del circolo in cui aveva trascorso la serata, quando Di Marco aveva tentato, a quanto pare ubriaco, un approccio piuttosto pesante e che lei aveva respinto. Per la rabbia Di Marco, secondo il racconto della testimone, le ha lanciato un bicchiere che lei è riuscita a schivare, e che è finito addosso a Cipressi. Cipressi, che in quel momento aveva in mano una bottiglia di birra, un po’ per difendere la ragazza sua amica, un po’ per il bicchiere, si è avvicinato a Di Marco. Ne è nata una colluttazione. I due sono finiti a terra, e -quando Cipressi si è rialzato- Di Marco, che pure si è quasi rialzato barcollante, perdeva già molto sangue, raggiunto al collo probabilmente da un coccio di bottiglia che gli ha reciso le vene della carotide. La ragazza a quel punto, alla vista del sangue e pensando che Di Marzio fosse solo ferito, è tornata a casa. Ma quando, in tarda mattinata, ha appreso dai telegiornali che quell’uomo era morto, ha deciso che non poteva tenersi dentro quel peso ed ha raccontato tutto ai carabinieri”.

A rafforzare gli indizi contro Cipressi anche un paio di jeans, macchiati di sangue, trovati nel bagno della casa in cui il giovane vive.

Guarda il servizio del Tg8:

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L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.