Sono una trentina i sospettati per l’omicidio Neri di Pescara: uno di loro potrebbe aver lasciato il DNA su un guanto.
Si tratta del reperto più importante nelle mani degli investigatori, a oltre due mesi dal ritrovamento del corpo senza vita di Alessandro Neri: è un guanto con un profilo genetico isolato tra i reperti sequestrati dai carabinieri. La rivelazione, riferita ieri nella trasmissione televisiva “Quarto Grado” di Rete4, potrebbe preludere alla svolta nelle indagini, ormai concentrate su una trentina di sospetti rispetto ai quali sono in corso riscontri da parte dei Ris su campioni del DNA.
Il movente è ormai chiaro a chi investiga, e ruota attorno al mondo degli affari imbastiti dal ragazzo nel campo delle compravendite e delle aste giudiziarie, che hanno infastidito qualcuno. Si cerca soltanto la “pistola fumante”, un elemento che trasformi i tanti indizi in prove in grado di reggere in tribunale. Per questo si attende il completamento di tutti i rilievi scientifici dei RIS, e per questo, negli ultimi appelli della madre di Alessandro, non manca mai la piena fiducia nei confronti degli inquirenti. Anche ieri, nel più recente messaggio Laura Lamaletto ha invitato a costituirsi gli assassini, che avrebbero ormai “le ore contate”.