Per scongiurare i rincari dei pedaggi su Strada dei Parchi restano pochi giorni: l’automatismo prevede il rincaro del 18%. E’ il primo tema di confronto anche tra i candidati alle regionali. I sindaci torneranno a protestare il 31 dicembre, e minacciano il corteo-lumaca.
Ammonta al 18% l’automatico rincaro dei pedaggi autostradali su A24 e A25 dal 1 gennaio 2019. Da Pescara a Roma l’importo supererà dunque i 26 euro. In mancanza e in attesa di un provvedimento ministeriale che -come avvenuto nei mesi scorsi- sterilizzi il salasso per gli utenti, il tema rappresenta anche il primo terreno di confronto tra i candidati alle prossime regionali.
Sara Marcozzi, del MoVimento 5 Stelle assicura che “Il ministro Toninelli sta lavorando a un piano per scongiurare gli aumenti che comporta, inevitabilmente, di mettere mano al Piano economico finanziario che attende di essere rinnovato dal 2013, un gravissimo ritardo causato dai governi precedenti. Il Movimento 5 Stelle grazie all’asse diretto con il Governo, lavorerà per tutelare i cittadini dalle logiche che hanno ridotto la nostra autostrada e la regione in queste drammatiche condizioni”.
Per il candidato presidente Fabrizio Di Stefano “L’aumento del pedaggio autostradale è un problema che si trascina dal vecchio governo Gentiloni. Ma nemmeno l’attuale, nonostante i proclami di Toninelli, ha fatto nulla per risolverlo. Il governo -auspica Di Stefano- è ancora in tempo per poter intervenire nelle scadenze nazionali, così come il governo regionale dovrebbe far sentire chiara e forte la propria voce. Ancora una volta questo Abruzzo dimostra di contare nulla a Roma”.
Rammaricato il candidato del centrodestra Marco Marsilio per la bocciatura di un suo emendamento da parte del Governo. L’obiettivo è quello di “trovare in questi pochi giorni una soluzione valida che fermi gli aumenti, in attesa che il Cipe e il ministro Toninelli approvino il nuovo piano finanziario”.
Giovanni Legnini aveva inquadrato il tema già nei giorni scorsi negli studi di Rete8, invocando decisioni ferme per risolvere strutturalmente il problema, come richiesto dal movimento dei sindaci. Se non si vuole che aumentino i pedaggi bisogna attingere alle risorse del bilancio statale e non gravare sui cittadini che vi transitano o -come si era tentato- sulla regione Abruzzo, in virtù del fatto che l’autostrada è un’opera strategica nazionale.
“C’è solo modo per impedire il salasso sul pedaggio autostradale ormai alle porte: quello di intervenire con la legge. E a farlo devono essere il Parlamento o il Governo con un apposito decreto, visto che ci sono le caratteristiche dell’urgenza. A dirlo è il consigliere regionale con delega ai Trasporti Maurizio Di Nicola, che a pochi giorni dallo scoccare di un rincaro automatico dei pedaggi autostradali su A24 e A25 dal 1 gennaio 2019, chiede al ministero di mantenere fede agli impegni presi nei confronti dei sindaci dei Comuni attraversati dalla autostrade.
Intanto proprio il movimento dei sindaci prepara una mobilitazione a L’Aquila il 31 dicembre, se non ci saranno fatti nuovi, minacciando di iniziare l’anno con un corteo di auto a passo di lumaca da Tivoli a Roma.