Giacciono ancora in una cella-frigorifero dell’obitorio di Pescara i resti del cadavere pescato in mare giovedì scorso da un armatore: nessuno ha reclamato i resti dell’uomo ancora senza identità.
Dopo il ritrovamento, effettuato dall’armatore pescarese Antonino Camplone, il magistrato Silvia Santoro ha affidato il caso alla capitaneria di porto, che ha diramato alle altre capitanerie italiane la notizia del ritrovamento, senza tuttavia che nessuno si sia fatto avanti.
Nessuna autopsia è stata per ora disposta, anche perché sarebbe innanzitutto necessario comparare il Dna dei resti del cadavere con quelli di eventuali familiari che ad oggi non si sono palesati per reclamare il corpo che potrebbe essere quello di un pescatore quarantenne.
Si ipotizza che il cadavere sia stato in mare per circa un anno.
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