Pescara, aria ancora scadente: gli ultimi dati consegnati al Comune dall’Arta (ma non ancora caricati sul sito dell’Agenzia) confermano il perdurare di una situazione critica. Via Sacco sempre scadente.
Qualche segno di miglioramento c’è, ma è probabile che a ritoccare i valori sia stato più il vento che altro, anche perché altro non è stato fatto, dopo la sospensione del provvedimento che decretava la circolazione a targhe alterne per un paio di giorni settimanali. Un miglioramento che tuttavia non basta a spegnere il colore rosso dalla tabella dei dati: l’aria è ancora scadente in diversi punti della città, anche se a saperlo per ora è solo l’amministrazione comunale: il sito dell’Arta si prende il giusto riposo, che prevede venga informato quotidianamente il Comune, ma non i cittadini. A questo punto qualcosa dovrà essere fatto, continuare a sperare nel vento amico non avrebbe senso. Ma cosa? Non è un segreto per nessuno, anche se l’interessato glissa, che è il vicensindaco Del Vecchio l’oltranzista delle targhe alterne, misura che, con opportuno irrigidimento, potrebbe forse alleviare il carico di micropolveri dai polmoni dei pescaresi. Ma la politica è l’arte del compromesso e il fermo totale, in una città che tra l’altro ha pochi parcheggi in entrata e un trasporto pubblico discutibile, non sembra provvedimento di facile digestione per i cittadini, mentre offrirebbe il fianco alle critiche dell’opposizione, anche e soprattutto di quella interna. Allora? Allora restano le domeniche ecologiche, che però più che aria pulita portano fumo negli occhi. Fermare il traffico nel giorno in cui è già ridotto di per sé non sembra francamente la panacea utile alla malattia endemica della città, soprattutto se si considera che, nella pessima perfomance dell’aria cittadina, la parte del leone la fa il riscaldamento: nella classifica dei generatori di smog, le autovetture arrivano seconde.
Il servizio del Tg8:
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