A Pescara ciclisti e ambientalisti organizzano un flash mob in via Leopoldo Muzii per sostenere il progetto della pista ciclabile. Il cantiere è partito tra le proteste di commercianti e residenti.
Ruspe in azione in via Leopoldo Muzii a Pescara, dove il cantiere per la realizzazione della contestata pista ciclabile va avanti tra il sì dei favorevoli e il no dei contrari, ciascuno con le proprie ragioni.
Stamattina è toccato agli ambientalisti e ai ciclisti, che si sono dati appuntamento all’incrocio con via Regina Margherita per dar vita a un flash mob e cercare di convincere i contrari al progetto, sostenendo i benefici della mobilità sostenibile.
“La città non è solo dei commercianti e degli automobilisti”, ha dichiarato Laura Di Russo, presidente dell’associazione Pescarabici. “In questi giorni si fa un gran parlare di cavie umane utilizzate per provare gli effetti dei gas di scarico delle auto, ma è ora di renderci conto che tutti i cittadini vengono quotidianamente utilizzati in maniera inconsapevole come cavie per testare i danni da inquinamento atmosferico. Quando si parla di mobilità sostenibile si dovrebbe tener conto anche di questo”.
L’occasione del flash mob è stata utile anche per fare il punto sulla situazione dell’inquinamento atmosferico e sui parametri che le città italiane sono chiamate a rispettare dall’Europa, come ricordato da Legambiente, che ha presentato il rapporto Mal’aria 2018.
“Non bastano misure tampone”, ha dichiarato Giuseppe Di Marco di Legambiente Abruzzo. “Servono interventi strutturali e azioni ad hoc sia a livello nazionale che locale, per tutelare la salute dei cittadini e dell’ambiente e scongiurare la procedura di infrazione all’Italia, annunciata dall’Unione Europea”.
Ragioni che tuttavia si scontrano con quelle di alcuni residenti e commercianti di via Leopoldo Muzii, che, pur non essendo contrari alla realizzazione della pista ciclabile, avanzano dubbi sulla contestualizzazione del progetto in una strada di per sé trafficata, che con la ciclovia sarà ancor più caotica.