La protesta dei facchini blocca i corrieri di Sda: spedizioni ferme e disagi per gli utenti. A Pescara a rischio cento corrieri, impossibilitati a lavorare.
Il picchetto dei facchini davanti alla sede di Carpiano, alle porte di Milano, della società di trasporti Sda, rischia di sfociare in un disagio occupazionale che per i corrieri potrebbe tradursi in cassa integrazione e licenziamenti. La protesta dei facchini, con tanto di picchettaggio, nasce dallo sciopero indetto da un sindacato di base che da circa due settimane ha proclamato lo sciopero per motivi legati all’applicazione del contratto di categoria. Con i magazzini bloccati, i corrieri sono praticamente impossibilitati a effettuare il trasporto delle merci e dunque costretti a una riduzione forzata delle ore lavorative, che inevitabilmente si traduce in un taglio allo stipendio.
Ma non è tutto. Perché se da una parte il picchetto dei facchini si riflette sull’occupazione dei dipendenti della Sda, dall’altra parte a essere colpiti sono gli utenti del corriere espresso, in attesa da troppo tempo ormai di ricevere merce bloccata nei magazzini. Il problema riguarda soprattutto le aziende, che, private della merce ordinata, sono costrette a uno stop forzato della lavorazione e a ritardi sulla propria produzione, con conseguenti lamentele dei clienti.
Insomma, come pochi massi che rotolano diventano una valanga nella loro corsa, così lo sciopero dei facchini rischia di trascinarsi dietro un intero comparto: perché la concorrenza è forte e spietata e perdere clienti significa perdere fette di mercato difficilmente riconquistabili, considerata la migrazione di utenti che in questi giorni da Sda si sta indirizzando su altre compagnie di trasporto per far fronte ai disagi.
Anche a Pescara i lavoratori di Sda hanno chiesto di incontrare il prefetto, affinché si trovi una soluzione indolore che eviti possibili ripercussioni sui lavoratori: a rischio c’è il futuro di cento lavoratori e delle loro rispettive famiglie.