Presidio di protesta dei sindacati davanti all’ospedale Santo Spirito di Pescara in difesa del diritto alla salute: le difficoltà del comparto sanitario ostacolano soprattutto i pensionati nell’accesso alle cure.
Davanti all’ospedale Santo Spirito di Pescara sventolano unite le bandiere delle segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil per ribadire che il diritto alla salute deve valere per tutti, pensionati compresi.
Costi elevati, difficoltà di accesso alle cure, carenza di personale e strutture e macchinari spesso inutilizzati sono alla base dei disservizi registrati dalle fasce più deboli dell’utenza, identificati nella maggior parte dei casi con i pensionati, che questa mattina hanno animato il presidio di protesta organizzato dai sindacati.
Ma alle già note criticità del settore c’è da aggiungere anche il depauperamento dei presidi ospedalieri della provincia, che, tra chiusure e tagli degli ospedali minori, contribuisce ad aggravare notevolmente lo stato di salute della sanità del capoluogo, già di per sé congestionata.
Il presidio di oggi, dichiarano i manifestanti, è solo un antipasto: la protesta andrà avanti, avanzando richieste dettagliate alla politica locale per fronteggiare l’emergenza e approdando anche a Roma il prossimo 1° giugno, quando in Piazza del Popolo i sindacati torneranno uniti a sventolare le proprie bandiere per tutelare la categoria dei pensionati, che, dicono i manifestanti, fungono ormai da “bancomat statale”.
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