A Pescara il conservatorio Luisa d’Annunzio resta senza telefono a seguito dei tagli ai costi effettuati dalla Provincia. Per il direttore Patriarca si tratta di un danno all’intera città.
La scuola, eccellenza abruzzese che conta 800 studenti e 120 professori non è più raggiungibile telefonicamente già dal 29 giugno, da quando cioè la Provincia di Pescara ha disposto l’interruzione del servizio a seguito della decisione di tagliare i costi.
Alfonso Patriarca, direttore del conservatorio pescarese, parla di un danno per tutta la città, considerato che, a eccezione del mese di agosto, l’attività della scuola non si interrompe mai, tra concerti, lezioni, esami di ammissione, master class e workshop.
La comunicazione del taglio del servizio telefonico era arrivata al d’Annunzio lo scorso 10 aprile, quando il bilancio era già stato chiuso e approvato. Risultava dunque impossibile modificare le modalità di addebito delle bollette telefoniche, che avrebbero potuto essere distribuite a carico di terze persone, pur di dare continuità al servizio; la qual cosa è stata anche presa in considerazione, ma ad oggi non sembrano esserci i tempi burocratici per modificare il contratto e l’intestazione telefonica.
“Sappiamo bene qual è la situazione economica della Provincia e proprio per questo quello che contestiamo non è tanto la scelta, quanto il modo e i tempi della decisione presa”, ha dichiarato Enzo Fimiani, presidente del conservatorio di Pescara.
L’auspicio è che non si ripeta lo stesso con la fornitura di energia elettrica, nel qual caso ogni attività del conservatorio verrebbe inevitabilmente sospesa.