Dopo l’emergenza al pronto soccorso dell’ospedale Santo Spirito di Pescara per l’elevato numero di accessi per casi di influenza, si ripropone il problema della carenza di personale e posti letto. L’infettivologo Parruti: “Attendiamo ancora il picco”.
Il picco dell’influenza è ancora atteso, ma già nei giorni scorsi centinaia di accessi hanno ingolfato il Pronto soccorso dell’ospedale Santo Spirito di Pescara e tanti ricoveri hanno mandato in tilt i reparti Medicina e Geriatria, col risultato che i pazienti meno gravi sono stati dirottati su Lanciano, Atri e Ortona per sopperire alla crescente domanda di cure. In questo scenario emergenziale si è detto pronto alla collaborazione anche il Santissima Annunziata di Chieti, mentre le strutture di Penne e Popoli sono già inaccessibili per il raggiungimento massimo dei posti letto disponibili.
“Mancano i posti letto e c’è carenza di personale, ma la prossima inaugurazione del nuovo Pronto soccorso pescarese che dovrebbe aprire a giugno potrebbe aiutarci a gestire meglio le fasi di emergenza come quella che stiamo vivendo”, fa sapere la dottoressa Anna Lucia Pignoli, dirigente medico del Pronto soccorso dell’ospedale Santo spirito di Pescara.
Gli accessi principali hanno riguardato per lo più la fascia di popolazione anziana, ma non sono rari casi di ricoveri gravi anche nei giovani e nei bambini.
“Siamo ancora in attesa del picco che arriverà a giorni e che in America ha già colpito gran parte della popolazione”, ha dichiarato il dottor Giustino Parruti, primario del reparto di malattie infettive dell’ospedale Santo Spirito di Pescara. “L’influenza non va sottovalutata. Nella maggior parte dei casi si risolve con semplici cure, ma se la sintomatologia si aggrava è necessario approfondire la diagnosi, perché, seppure in pochissimi casi, le complicanze derivanti dall’influenza possono generare casi di mortalità. Un antivirale può aiutare a guarire dall’influenza e a evitare la propagazione del virus quando compaiono i primi sintomi, ma la soluzione migliore per evitare il contagio resta sempre la vaccinazione.”