Pesce congelato senza tracciabilità e 60 chili di vongole prive di documentazione e bollo sanitario. La merce è stata sequestrata dagli uomini della Capitaneria di Pescara nello scantinato attiguo ad un ristorante a Silvi Marina.
Il prodotto, in particolare spiedini di pesce, triglie, scampi, tranci di tonno, gamberi, branzini, polpi, orate, preparati di pesce vari e pescato di altro genere, per un totale di circa 70 chilogrammi, era stato congelato senza il rispetto delle normative vigenti e senza documentazione di provenienza. Il pesce è stato sotto sequestro e sigillati in coordinamento con i veterinari della ASL di Teramo per le successive verifiche igienico sanitarie generali da parte del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione, allertato in seguito alla riscontrata gravità delle violazioni. All’interno del ristorante era presente, inoltre, un acquario che conteneva un astice vivo nella vasca principale e diversi tipi di molluschi bivalvi, quali ostriche, cozze e noci di mare in vasche secondarie, in precarie condizioni igieniche. Vigendo, in ogni caso, il divieto di immettere e detenere in acqua i molluschi, questi, circa 20 chilogrammi di prodotto, sono stati rimossi e posti anch’essi sotto sequestro, unitamente ai sacchi di vongole. Dopo l’esame dei menù presenti in sala, si è proceduto nei confronti del titolare dell’esercizio commerciale ad una denuncia per “Frode nell’esercizio in commercio, ai sensi dell’art. 515 del Codice Penale, poiché non era riportata la dicitura per cui in assenza di prodotto ittico fresco può essere somministrato ai clienti del prodotto congelato.