Approvato dalla commissione del Senato l’emendamento Pezzopane al milleproroghe che proroga di un altro anno i contratti dei precari dei comuni de L’Aquila e del Cratere del 2009.
E’ stata la stessa senatrice del Pd (nella foto) a darne notizia, precisando che è stata la commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama a dare il semaforo verde all’emendamento al decreto Milleproroghe che proroga i contratti di questi lavoratori, oltre 100 dipendenti a tempo determinato e co.co.pro. I loro incarichi sono relativi alla gestione di importanti servizi tecnici che riguardano le pratiche della ricostruzione ma anche la gestione di significativi servizi, anche di natura sociale ed educativa, compresi gli asili nido del Comune dell’Aquila.
“Sono particolarmente soddisfatta” -spiega la Pezzopane- “perché il risultato non era scontato. Questa proroga, che consente di allineare i lavoratori precari dei Comuni a quelli di Usra e Usrc già prorogati al 2018 con altro provvedimento, permette anche ai comuni di programmare i servizi fino a dicembre 2018 con evidenti vantaggi per la ricostruzione che dovrà procedere con maggiore efficacia ed efficienza”. Importante, infine, anche l’assegnazione per il 2017 e il 2018 delle somme necessarie, 1.700.000 euro per il Comune dell’Aquila e 1.152.209 euro per i Comuni del cratere per ciascun anno. Si tratta ora di accompagnare il provvedimento all’approvazione definitiva dell’aula in sede di conversione.
Intanto in questi giorni proprio per tanti lavoratori precari “storici” delle Pubbliche Amministrazioni si aprono spiragli di speranza, alla luce delle indiscrezioni sul Piano di stabilizzazione che è intenzionata a lanciare la ministra Marianna Madia. La misura, rispetto alla quale si sta aprendo proprio oggi il confronto con i sindacati, potrebbe determinare l’assunzione a tempo indeterminato dei precari delle Pubbliche Amministrazioni che hanno lavorato per almeno tre anni anche non continuativi. Per quelli che hanno effettuato già un concorso la stabilizzazione sarebbe automatica. Per gli altri sarebbe riservata una quota in un nuovo concorso aperto a tutti. Dopo anni di tagli, precariato e blocco del turnover, si riavvicina il sogno del posto fisso?