Ultimo capitolo giudiziario dell’inchiesta Ciclone di Montesilvano. Dopo l’assoluzione Cantagallo e altri 6 imputati vanno in Cassazione chiedendo l’annullamento del risarcimento danni. Comune parte civile. Primo match Maragno-Cantagallo?
Non è finita con il verdetto assolutorio dalle condanne penali in Appello, il processo Ciclone sull’omonima inchiesta che decapitò oltre 9 anni or sono l’amministrazione Cantagallo a Montesilvano. L’ex sindaco ed altri 6 imputati, pur usciti indenni dalle condanne a pene detentive, in virtù delle assoluzioni e prescrizioni pronunciate dalla Corte d’Appello de L’Aquila il 21 novembre 2014, erano stati -nella stessa sentenza- condannati ad un risarcimento danni complessivo di 200mila euro per i “danni di immagine” recati al Comune di Montesilvano.
Enzo Cantagallo (il quale già scalda i motori per una candidatura alle prossime comunali del 2019 a Montesilvano), 5 ex amministratori ed un imprenditore, hanno dato mandato ai loro legali di impugnare in Cassazione questa specifica parte del verdetto. La Suprema Corte si pronuncerà il prossimo 18 febbraio. Fiduciosi i legali, che faranno leva sulle motivazioni della sentenza assolutoria d’appello. Il Comune di Montesilvano si costituirà parte civile. Il verdetto è atteso non soltanto per gli effetti patrimoniali, ma anche per le evidenti ripercussioni politiche. Il primo match Maragno-Cantagallo si gioca in trasferta… al “palazzaccio” di Roma.