Cresce l’allarme sociale nel chietino dopo gli ultimi “colpi” della banda delle ville a San Giovanni Teatino, Casacanditella, Casalincontrada e Guardiagrele.
Cresce l’allarme sociale nel chietino dopo gli ultimi tre “colpi” nelle ville a San Giovanni Teatino, Casacanditella, Casalincontrada e Guardiagrele, dove ha agito la “banda della Audi nera” che inizialmente era stata collegata di rapine anche in altre regioni, fino al Piemonte. Gli investigatori cercano analogie tra i colpi recenti, ed anche con quelli avvenuti in passato nella zona: l’obiettivo è stabilire se il “modus operandi” criminale può consolidare l’ipotesi di un’unica banda. Sta di fatto che i rapinatori hanno agito quasi sempre a colpo sicuro, come se avessero effettuato sopralluoghi nei pressi delle ville o -ipotesi attualmente al vaglio di chi indaga- avessero avuto basisti, informatori nei paesi, sulle condizioni economiche delle vittime, e sul fatto che custodissero soldi o preziosi in casa. Altro elemento comune ai colpi (escluso quello di Guardiagrele attribuito alla “banda della Audi nera” è che i rapinatori -secondo i racconti delle vittime- avevano un marcato accento dell’Europa dell’Est.