La Fiab premia la mobilità sostenibile di Rapino, paese teatino ai piedi della Maiella, che si aggiudica la bandiera gialla dei comuni ciclabili. E’ il primo comune abruzzese a fregiarsi del riconoscimento.
Limitazione della velocità a 30 km orari all’interno del paese, parcheggi dedicati ai ciclisti, due bike charging stations con una decina di bici e mountain bike a pedalata assistita, incentivi alle attività locali per investire nell’accoglienza dei cicloturisti: sono le iniziative per cui il Comune di Rapino riceverà la bandiera gialla dei comuni ciclabili della Federazione italiana amici della bicicletta (Fiab).
Rapino è il primo comune montano dell’Abruzzo a conquistare questo riconoscimento; la consegna è in programma mercoledì 21 marzo durante una cerimonia a Bologna.
“Comuni Ciclabili” è la rete che si propone di incentivare le amministrazioni ad adottare politiche a favore della mobilità ciclistica, premiare l’impegno di chi ha già messo in campo iniziative bike-friendly e valorizzare le località più accoglienti per chi si muove in bicicletta.
“La mia amministrazione, pur non disponendo di chilometri di piste ciclabili vere e proprie, sta promuovendo molteplici interventi diretti alla mobilità sostenibile”, ha dichiarato il sindaco del Comune ai piedi della Maiella Rocco Micucci. “E abbiamo in cantiere altre azioni, quali realizzazione di itinerari e servizi da promuovere attraverso app per smartphone, il Piedibus e il Bicibus, un modo nuovo di andare e tornare da scuola, con alunni che vanno a piedi o in bici accompagnati da genitori e volontari. Ricevere la bandiera gialla dei comuni ciclabili significa avere uno strumento in più per la promozione turistica, ma anche dimostrare alla comunità il concreto risultato di scelte che favoriscono lo sviluppo di una sostenibile e rispettosa convivenza con l’ambiente e le persone”.
Rapino (1.283 abitanti), vanta un’interessante area archeologica: i più antichi ritrovamenti nel suo territorio risalgono al Paleolitico medio e superiore, come la statuetta di bronzo detta “Dea di Rapino”, dea della fertilità del popolo dei Marrucini, ritrovata nel 1932 nella grotta del Colle e oggi conservata a Chieti nel museo archeologico nazionale La Civitella. In paese si può visitare il museo della ceramica, in piazza Fedele Cappelletti all’interno dell’ex convento di Sant’Antonio, un complesso architettonico risalente al 1645 che ha aperto nel 2003. In esposizione circa 180 opere parte delle quali patrimonio del Comune. Nello stesso complesso si trova la scuola della ceramica, dove sono stati attivati, grazie ai finanziamenti Interreg III B Cadses ‘Sviluppo di un turismo sostenibile’, corsi di decoratore e di lavorazione al tornio per appassionati, professionisti e turisti.