Usi civici della regione da riorganizzare immediatamente: per il consigliere Mauro Febbo si tratta di una priorità.
“Riorganizzare immediatamente gli uffici degli usi civici della Regione Abruzzo, con tempestiva riassegnazione di un dirigente, in maniera adeguata alle esigenze territoriali montani in previsioni dei bandi in corso e di quelli da pubblicare prima che la struttura finisca di implodere, causando ulteriori danni al settore agricolo forestale, visto che non si concludono i procedimenti di legittimazione dei terreni agricoli e non si perfezionano le concessioni di utenza, richieste da comuni e aziende boschive e allevatori”. Questa la richiesta avanzata dal presidente della commissione vigilanza e consigliere regionale Mauro Febbo che sottolinea come “centinaia di allevatori e aziende agricole rischiano di perdere i finanziamenti della Pac, dei prati pascolo, biologico e forestazione, vista l’incertezza che regna all’interno della struttura regionale. L’ultimo clamoroso guazzabuglio – spiega Febbo – è stato creato con il bando della misura 13 del PSR, relativo ai pagamenti delle indennità compensative dove tra i requisiti di ammissibilità si richiede il titolo di conduzione dal 15 maggio 2017 al 14 maggio 2018. Questa decisione, per esempio, è in palese contrasto con l’attribuzione dei prati pascolo, dove i comuni assegnano le particelle in maniera pluriennale, garantendo la continuità. Infatti in questo modo, ossia con il rischio che i comuni montani attribuiscono i titoli di concessione in maniera annuale, si rischia di interrompere le concessioni su quelle particelle e terreni dove già c’è un impegno pluriennale per le materie agro ambientali e per accedere ai finanziamenti precisi di Pac, biologico, forestazione e prati pascolo. Assistiamo ad una confusione ed una disarmante disorganizzazione, dove adesso sia i Comuni montani sia le aziende agricole non sanno cosa decidere e come muoversi per ottenere i relativi finanziamenti. È del tutto evidente che manca all’interno della direzione politica agricola una guida amministrativa. Vi sono molte pratiche in ritardo ed uffici senza personale. Oggi si rischia di danneggiare seriamente un comparto delicato ed importante che riguarda un territorio molto vasto della Regione Abruzzo soprattutto delle province di L’Aquila, Teramo e delle zone interne del Chietino e Pescarese. Inoltre ci troviamo di fronte ad un servizio smantellato, dove i relativi uffici non hanno più la certezza del diritto. Nei mesi scorsi – continua Febbo – avevo denunciato la scellerata decisione fatta dal direttore Antonio Di Paolo di avocare a sé la dirigenza dell’ufficio usi civici con atto direttoriale, scavalcando la delibera di giunta, e oggi vediamo palesemente le conseguenze: disordine e incertezza in cui versa sia il mondo agricolo sia la stessa struttura. Una scelta senza senso, forse dettata e voluta dall’alto, che non considera la vera e propria politica forestale regionale e confonde il mezzo con il fine. Pertanto – chiede Febbo – invito sia l’assessore Pepe sia il direttore Di Paolo di nominare alla struttura degli uffici usi civici una guida dirigenziale, capace di affrontare le tante problematiche rimaste sul tappeto e non ancora risolte prima che un settore importante come la tutela agro ambientale e forestale vada tutta in malora. Infine ricordo come la Regione Abruzzo è la terza in Italia per indice di boscosità, dove non sono state prese in considerazione né la nuova convenzione firmata dal sottoscritto con il Corpo Forestale dello Stato né la L.R. 3/2014 che, dopo un attesa lunga 30 anni, avrebbero portato a compimento le deleghe ricevute dallo Stato”.