Ricostruzione L’Aquila, CNA dichiara stato di agitazione

Dopo la notizia, anticipata da Rete8.it della incompatibilità da rimuovere per Raniero Fabrizi, crescono le preoccupazioni sullo stallo della macchina della ricostruzione a L’Aquila. La CNA dichiara lo stato di agitazione.

Proseguono febbrili i tentativi di rimediare al più presto alla sopravvenuta incompatibilità al doppio incarico di Raniero Fabrizi (nella foto), che dopo la nomina alla guida della Struttura Tecnica di Missione a Palazzo Chigi, non può più dirigere l’USRA, come anticipato da Rete8.it già ieri mattina. Nel frattempo si accrescono le preoccupazioni delle forze sociali a L’Aquila per il rischio paralisi totale degli Uffici Speciali (anche l’USRC non ha più chi firma le pratiche).

“L’ultima notizia, trapelata in queste ore – spiega il direttore della CNA a L’Aquila Agostino Del Re – riguarda la presunta incompatibilità del titolare dell’Usra, Raniero Fabrizi, il cui incarico scade a dicembre, con il nuovo mandato a capo della Struttura tecnica di missione. Dopo il vuoto che si è venuto a creare all’Usrc, che mette a rischio centinaia di imprese artigianali dell’indotto, che ruotano intorno alla ricostruzione, anche l’Usra subirà uno stop nelle pratiche da esaminare. Nei due uffici speciali, non c’è più nessuno che possa firmare le pratiche dei Sal ed esaminare i progetti”. Del Re, alla vigilia della riunione convocata per giovedì, alle 16, a Fossa, annuncia “l’adesione della Cna alla mobilitazione generale contro il Governo”.

“La mancanza di un responsabile all’Usrc e all’Usra – spiega Del Re – oltre ad avere ripercussioni pesanti sulle imprese edili, con il blocco del pagamento da parte dei comuni a cui non verranno trasferiti più i fondi fino a nuova nomina, pone in una condizione estremamente critica le ditte fornitrici e tutto l’indotto. Si tratta di centinaia di piccole aziende della nostra provincia, a partire dai rivenditori di materiali edili agli artigiani e imprese che operano in subappalto, che non percepiranno i pagamenti dovuti. Un duro colpo per il sistema imprenditoriale, già duramente provato dal sisma, che continua a far sentire i suoi effetti sul tessuto economico locale, anche a distanza di anni. E’ incomprensibile l’atteggiamento del Governo centrale che non ha assunto una posizione netta, rispetto al terremoto 2009, lasciando scoperti due uffici nevralgici per il funzionamento della macchina della ricostruzione. Una vacatio che comporta il blocco delle nuove pratiche e dei progetti in corso di esame. Con oltre 640 cantieri aperti sul territorio aquilano, si profila un danno economico consistente per le ditte edili e l’indotto”.

“La Cna – conclude Del Re – dichiara lo stato di agitazione, aderendo alla mobilitazione a cui è stato chiamato il territorio, dimenticato dal Governo in una fase delicatissima di rinascita economica e sociale”.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.