Tutti assolti gli imputati nel processo sulla rifiutopoli d’Abruzzo, nato dall’inchiesta “Re Mida” della Procura di Pescara, nel 2008.
Il processo verteva sui presunti illeciti legati alla realizzazione di un impianto di bioessiccazione a Teramo. Il tribunale di Pescara, presieduto da Angelo Zaccagnini, ha assolto “perché il fatto non sussiste” l’ex assessore regionale Lanfranco Venturoni (per fatti legati alla presidenza della “Teramo Ambiente”, l’imprenditore Rodolfo Di Zio e il deputato di Forza Italia Fabrizio Di Stefano. Assolti con la formula”per non aver commesso il fatto” l’imprenditore Ferdinando Ettore Di Zio e l’ex amministratore delegato della società Team Teramo Ambiente Vittorio Cardarella.
Le accuse, a vario titolo, erano di corruzione, istigazione alla corruzione, abuso d’ufficio, peculato, turbativa d’asta e millantato credito. L’accusa, retta dai Pm Gennaro Varone e Anna Rita Mantini, aveva richiesto condanne da un massimo di cinque a un minimo di un anno e sei mesi, e l’assoluzione per Cardarella e Ferdinando Ettore Di Zio. Il 30 ottobre scorso, la Corte d’Appello dell’Aquila aveva rigettato l’istanza di ricusazione presentata dai legali di Di Stefano nei confronti di uno dei componenti del collegio del tribunale di Pescara.