Intercettazioni Rigopiano, D’Alfonso spiega: “Chiamai D’Incecco chiedendogli di predisporre la documentazione per lo Stato di emergenza. Nulla da nascondere”. E spiega quale fu il ruolo della Regione in quelle ore.
Nel corso della conferenza stampa sui fondi per l’emergenza maltempo alle Province, il presidente della Regione Luciano D’Alfonso, rispondendo ad una domanda di Fabio Lussoso del Tg8, ha circostanziato alcune vicende emerse dalla pubblicazione delle intercettazioni effettuate dai NOE dei carabinieri e dalla Squadra Mobile di Pescara sulla vicenda di Rigopiano, per la quale D’Alfonso non è indagato.
“Premetto che su questo argomento è giusto attendere la valutazione finale di chi sta rileggendo penalisticamente tutto il dossier. Poi daremo anche una valutazione su quanto avvenuto nella fisiologia dell’emergenza nell’affrontare: 20 milioni di tonnellate di neve cadute in quelle ore, il sisma e l’interruzione dei servizi essenziali per l’Abruzzo”.
Ma in riferimento alla sua telefonata con Paolo D’Incecco (indagato), dirigente della Provincia di Pescara al quale ha chiesto di “gestire una situazione documentale nel rispetto della legge” D’Alfonso ha precisato:
“Il 18 gennaio facciamo una riunione dell’organismo con i soggetti che hanno subito danni. Il 20 faccio partire per Palazzo Chigi la richiesta di stato di emergenza. Il 22 gennaio il CDM delibera lo stato di emergenza. Già il 18 avevo chiesto a tutti i soggetti interessati di predisporre la documentazione anche fotografica dei danni. Il 20 gennaio sollecito nuovamente tutte e quattro le province per la loro documentazione. La mia telefonata all’ing. D’Incecco è questa: “metti insieme tutta la documentazione e fammela pervenire in termini idonei poiché devo convincere l’istruttoria della Protezione Civile e di Palazzo Chigi”.
“Mi piacerebbe che venisse nella contezza di tutti i giornalisti, anche quelli che hanno la sofferenza del risentimento, tutta la sequenza delle telefonate e tutto quello che è stato detto. Non credo si possano organizzare safari con aggiustamenti e sottrazioni, scomposizioni e ricomposizioni delle intercettazioni. Così si nega la ricostruzione della verità”.
L’INTERA DICHIARAZIONE DI D’ALFONSO SULLE INTERCETTAZIONI DI RIGOPIANO (VIDEO)