Il giorno dopo l’incontro con i familiari delle vittime di Rigopiano il prefetto uscente di Pescara Francesco Provolo al Tg8: “Hanno il diritto di conoscere la verità, e gli organi dello Stato la accerteranno”.
Dal 20 novembre prenderà servizio come direttore generale di dipartimento dei Vigili del Fuoco, lasciando la guida della Prefettura di Pescara “in ottime mani”, assicura Francesco Provolo nell’incontro di commiato con le principali testate del territorio, felice della scelta caduta su Gerardina Basilicata, compagna di lavoro per 20 anni, in prima linea contro la camorra nella trincea di Casal di Principe, ma dispiaciuto di lasciare una città e una provincia che ha amato da subito. Due anni e mezzo non proprio di relax, per le calamità naturali che si sono accanite in tutte le stagioni, ma anche di proficuo lavoro con le antenne dritte nei confronti dei tentativi di infiltrazione criminale cui “nessun territorio che offre opportunità di affari è indenne”, ha detto, facendo un esempio per tutti: il bazar del falso smantellato sulle aree di risulta, dove al fianco dell’aspetto folcloristico e persino tollerato dai cittadini, la criminalità campana aveva aperto un preoccupante corridoio di traffici. E annuncia che sono già iniziati i sopralluoghi per il sistema integrato di videosorveglianza in 4 comuni finanziato dalla Camera di Commercio. Ma, suo malgrado, Provolo sa bene che a lungo sarà ricordato come il prefetto di Rigopiano. E -nel premettere che c’è un’inchiesta della magistratura che va rispettata- non si sottrae quando gli chiediamo un’impressione personale, anche sul colloquio avuto ieri con i familiari delle vittime:
“E’ una ferita che mi resterà nel cuore a lungo. Avrei voluto incontrarli già da tempo”, ha detto, aggiungendo:” E’ normale che vogliano essere chiamati a capire cosa è accaduto. Ho detto loro: non preoccupatevi di attaccare il prefetto, non mi offendo. Quello che è importante è che a loro arrivi la verità. E sono sicuro che tutti gli organi dello Stato sapranno accertarla in modo limpido. Non ci sono e non ci saranno verità nascoste”.