Era già stato oggetto di divieto di avvicinamento nei confronti di fratello e sorella residenti a Ripa Teatina, un cittadino di origini albanesi di 51 anni, D.D., arrestato ieri pomeriggio 1 agosto dai Carabinieri di Villamagna dopo circa due anni di vessazioni.
L’uomo non si è rassegnato nemmeno dopo il provvedimento del Gip che gli intimava di non avvicinarsi alle vittime, ma -hanno spegato i militari- “ha continuato nei comportamenti persecutori sino ad indurli a denunciare nuovamente. Il primo provvedimento era scaturito da una querela in cui i fratelli avevano raccontato ai militari le continue angherie subite dall’uomo, il quale già dal 2016 aveva preso di mira la famiglia perché invaghito, non corrisposto, della donna e da subito erano piovute richieste di denaro per pagare un fantomatico matrimonio fra i due, anche fino a 15.000 euro. Al netto rifiuto della donna sono scoppiate le minacce, gli atti intimidatori e le aggressioni: ogni volta che incontrava la famiglia dava in escandescenze minacciando ritorsioni, addirittura una volta dopo aver seguito la donna sino all’uscio di casa” -riferiscono sempre i militari in una nota- “ha scagliato un barattolo di miele contro il portone danneggiandolo. Lo stesso giorno si è lanciato contro il fratello della donna, intervenuto a difenderla, con una spranga in ferro, procurandogli una vistosa ferita alla testa”.
Dopo le indagini dell’Arma, il PM aveva chiesto ed ottenuto la misura del divieto di avvicinamento che purtroppo non aveva sortito alcun effetto: l’uomo ha continuato imperterrito a minacciare e intimidire tutta la famiglia che oramai viveva barricata in casa. E’ stato un ultimo foglio minatorio dell’uomo a far propendere il Tribunale di Chieti per l’arresto: aveva scritto “Ti ammazzo davanti a ……”, seguito dai nomi di tutti i familiari della donna, che, spaventatissima, ha consegnato tutto nelle mani dei Carabinieri. Ieri gli stessi militari lo hanno bloccato presso la sua abitazione di Chieti e gli hanno notificato il provvedimento degli arresti domiciliari, in attesa del processo.