Puntano su una banda che traffica con l’est Europa le indagini per il furto delle preziose bici da Masciarelli, a San Giovanni Teatino
Sono state le videocamere di sorveglianza a chiarire la dinamica del furto da 100mila euro nel negozio di bici Masciarelli, avvenuto l’altra notte a San Giovanni Teatino. Un blitz fulmineo, a colpo sicuro, nonostante l’allarme e il repentino arrivo di uno dei figli del campione abruzzese: in due minuti e mezzo sono andati a colpo sicuro prelevando le bici più preziose, come se qualcuno avesse già fatto un “sopralluogo preventivo” nel negozio qualche giorno prima per visionare dove fossero custoditi i pezzi più costosi. Per questa ragione le immagini delle videocamere, piuttosto nitide nonostante il buio, potrebbero ricordare qualche volto conosciuto alla famiglia Masciarelli e agli addetti al negozio. La pista principale su cui le indagini sono indirizzate potrebbe partire dal basista, mentre il destino delle bici da corsa sembra indirizzato verso i traffici dei paesi dell’est, dove vengono rivendute o reimmesse sul mercato delle aste internet.