Il Gup di Pescara avalla la richiesta dell’accusa sui tetti di spesa per la sanità: Chiodi sarà processato il 6 dicembre. Con l’ex governatore alla sbarra Venturoni, Baraldi e due tecnici.
Sarà processato il prossimo 6 dicembre, davanti al tribunale di Pescara (giudice Maria Michela Di Fine), l’ex governatore abruzzese Gianni Chiodi. Assieme all’ex sub commissario Giovanna Baraldi, l’ex assessore regionale Lanfranco Venturoni e due tecnici dell’Agenzia nazionale per i servizi regionali, Chiodi è stato rinviato a giudizio dal Gup di Pescara Gianluca Sarandrea nell’ambito del procedimento sui tetti di spesa delle cliniche private per l’anno 2010. Accolte dunque le richieste di giungere al processo, avanzate dalla Procura di Pescara per i reati di falso, violenza privata e abuso d’ufficio; per il Gup il processo andrà celebrato in relazione a tutti i capi di imputazione. Questa mattina, è stata completata la discussione, con le ultime arringhe delle difese e un breve intervento del pm Andrea Papalia, che aveva reiterato la richiesta di processare gli imputati.
Secondo l’accusa, l’ex governatore Chiodi, coinvolto in qualità di ex commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario, avrebbe fatto firmare alle cliniche private contratti di prestazione di assistenza ospedaliera, collegando la firma al pagamento dei crediti che le cliniche vantavano nei confronti della Regione. Nello specifico Chiodi, secondo la Procura avrebbe utilizzato la forzatura di “congelare la procedura dei pagamenti pregressi, dichiarando di sbloccarli in cambio della firma di contratti unilateralmente fissati dalla Regione”. Una sorta di “prendere o lasciare”, insomma, ma imposto con la minaccia di non sbloccare i crediti maturati dalle cliniche. Sempre a giudizio dell’accusa, l’ex presidente della Regione avrebbe tenuto un “generale atteggiamento ostruzionistico volto a non fornire i dati per procedere all’attuazione della metodologia utilizzata per realizzare i tetti di spesa”.
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Quando si nominano i politici locali "che contano" i giornali li difendono a spada tratta! Non viene accettata la giusta ironia o satira per paura di ritorsioni da parte di questi"ducetti" dello "strapotere locale! Vengono assolti per essere innocenti ed ingiustamente accusati! Si ristrutturano case, ville castelli e si scopre che i lavori non stati fatti con i soldi pubblici bensì con quelli di una ricchissima parente, c'è chi non paga le multe, c'è chi non paga le bollette del suo cellulare, c'è chi va ancora a sbafo nelle macchine blu, c'è chi fa vacanze caraibiche gratis a spese del contribuente! Ecco chi proteggete voi della carta stampata o parlante come "il grillo" da sola! Quello di coprire sempre "chi può" è un bel modello di copertura "razionale" Poi vi lamentate se venite allontanati in malo.........Manca la cosiddeta deontolgìa!