Falso e abuso d’ufficio sono le accuse a carico di cinque persone rinviate a giudizio nell’ambito dell’inchiesta sui bilanci 2011-2012 del comune di Sant’Omero.
A un anno e mezzo dall’apertura delle indagini il pm del Tribunale di Teramo Luca Sciarretta ha firmato l’avviso di conclusione delle indagini, confermando le accuse di falso e abuso d’ufficio a carico di cinque persone: l’ex sindaco di Sant’Omero Alberto Pompizi, l’ex assessore al bilancio e alle finanze Stefano Papa, l’allora addetto all’ufficio ragioneria e responsabile del procedimento Serafino Viscioni, l’allora responsabile del servizio finanziario del Comune Christian Francia e l’allora revisore dei conti Livia Mirenda.
L’inchiesta era partita dopo un esposto presentato dall’attuale sindaco Andrea Luzii, che aveva denunciato una situazione di dissesto del Comune. Durante le indagini la Procura avrebbe portato alla luce diversi falsi materiali e ideologici commessi dagli indagati, relativamente ai prospetti per la certificazione della verifica degli obiettivi del patto di stabilità interna dell’anno 2011 e dell’anno 2012, e ai dati contabili inseriti nei rendiconti della gestione degli esercizi finanziari degli stessi anni. Nel capo d’imputazione si legge che il tutto sarebbe servito a “dissimulare il mancato rispetto del patto di stabilità interno”.
L’accusa contesta inoltre l’abuso d’ufficio, poiché, cancellando tutta una serie di spese dai rendiconti e alterando così la “reale prospettazione dei dati finanziari del Comune di S.Omero” con l’obiettivo di dissimulare il mancato rispetto del patto di stabilità, le cinque persone oggetto dell’indagine avrebbero arrecato “un danno economico ingiusto allo Stato Italiano e al Comune di S.Omero” e procurato “a sé e ad altri il vantaggio patrimoniale”, consistito nella mancata applicazione delle sanzioni previste dalla legge, per gli anni successivi in caso di violazione del patto di stabilità.