Sette ultrà della Roma sono stati condannati a 6 mesi di reclusione dal tribunale di Pescara, per gli scontri avvenuti l’8 agosto del 2010, all’esterno dello stadio Adriatico, prima dell’amichevole tra il Pescara e la squadra capitolina.
Assolti per non aver commesso il fatto, invece, gli altri 14 imputati: 9 tifosi abruzzesi e 5 romanisti. Le condanne riguardano unicamente il reato di resistenza a pubblico ufficiale aggravata, in quanto il reato contestato nell’altro capo d’imputazione, relativo a violazioni della normativa a tutela della correttezza nello svolgimento di manifestazioni sportive, risultava già prescritto. Nel corso degli incidenti rimasero feriti tre esponenti delle forze dell’ordine, che tentarono di separare i due gruppi rivali entrati in contatto e che per tutta risposta furono fatti oggetto di un “lancio di corpi contundenti – si legge nel capo d’imputazione – e materiale esplodente”. Il pm Rosangela Di Stefano, al termine della sua requisitoria, aveva chiesto condanne a 4 anni per tutti gli imputati, ad esclusione di un pescarese ritenuto estraneo ai fatti.