Il maltempo offre una tregua e in 10mila assistono al rito dei serpari a Cocullo. D’Alfonso: “Vogliamo sia patrimonio Unesco”
In 10 mila hanno preso d’assalto stamani il piccolo paese della Valle del Sagittario, per assistere al rito dei serpari in onore di San Domenico. La processione si è svolta regolarmente nonostante il freddo, e non ha piovuto, come si temeva, tanto che il vescovo Angelo Spina ha ringraziato il Santo per aver “fatto un piccolo miracolo”.
Da ieri in paese è proseguita la raccolta di firme finalizzata al riconoscimento di Patrimonio Unesco e in poche ore ne sono state raccolte alcune migliaia.
Secondo il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, presente alla manifestazione “sussistono tutte le caratteristiche affinché il rito dei serpari di Cocullo sia riconosciuto come patrimonio immateriale dell’Unesco. Io, 32 anni fa frequentando la facoltà di scienze Politiche dell’Università di Teramo, a sociologia e antropologia culturale – ha ricordato – ho avuto modo di studiare,per merito del professore Alfonso Profeta, questo rito e posso dire che è un elemento di grande riconoscibilità non solo dell’Abruzzo interno, ma di tutto l’Abruzzo. Ha una sua irripetibilità e anche una sua capacità educativa. In ragione di questo penso che vada sostenuta la candidatura. Voglio fare qualcosa come Regione e migliorare il superamento delle difficoltà organizzative che immagino per un piccolo Comune sono importanti. Riconosco significato valore e una straordinarietà religiosa perché il tema del serpente e il tema della protezione sono grandi temi della cristianità”