Condanna a 25mila euro di risarcimento da parte della Corte dei Conti all’ex assessore del Comune di Chieti protagonista dello scandalo delle case popolari in cambio di sesso.
La vicenda che ha riguardato l’ex amministratore Ivo D’Agostino si è conclusa in sede penale con tre anni e tre mesi di patteggiamento della pena, ma intanto parallelamente ha fatto il suo corso anche in sede di giustizia contabile. Pubblicata in questi giorni dunque la sentenza della Corte dei Conti, che ha condannato D’Agostino ad un risarcimento (quantificato in 25mila euro) del danno d’immagine recato al Comune, per la scabrosa vicenda degli atti sessuali rivolti alle donne che nel suo ufficio richiedevano un alloggio popolare. In sostanza la Corte ha ravvisato un “profondo danno al decoro della Amministrazione di appartenenza”, nel “piegare e degradare le funzioni pubbliche ai propri spregevoli istinti e per finalità marcatamente delittuose”. La difesa, nel corso del procedimento aveva eccepito anche l’entità del risarcimento, sostenendo “lo stato di indigenza” in cui è caduto l’ex amministratore.