Si svolge a Torrevechia Teatina il convegno conclusivo di “Terre rare”: quattro giorni di congresso incentrato sullo sfruttamento minerario nel settore tecnologico.
Il convegno ha visto la partecipazione di un pool di università che ha fatto rilievi in Abruzzo, Lazio e Umbria sotto la guida del professor Francesco Stoppa della d’Annunzio di Chieti per ottimizzare le risorse del pianeta.
“Occorre un vero e proprio cambio di marcia nello sfruttamento minerario delle risorse che la terra ci mette a disposizione”, ha dichiarato il professor Stoppa.” Sono venuti fuori tutti i limiti di giacimenti sfruttati da anni con tecniche vecchie e metodologie invasive. Occorre trovare nuovi sistemi che permettano l’utilizzo dei nuovi giacimenti in maniera corretta ed economicamente competitiva”.
Oggi pomeriggio alle 16 nel palazzo baronale di Torrevecchia Teatina si incontreranno ingegneri, fisici e geologi per fare il punto della situazione.
“Molte competenze, diverse, che messe assieme dovranno trovare una soluzione tecnica, economica e ambientale per l’estrazione di giacimenti di terre rare. Insomma: oggi si programma il futuro dei prossimi decenni”, ha aggiunto Stoppa.
I lavori termineranno con una cena di gala a Palazzo Valignani (Torrevecchia) alle ore 20, a cui prenderanno parte tutti i ricercatori, tecnici e docenti delle sei università europee partner del progetto di ricerca; tra questi il rettore dell’università d’Annunzio, Carmine Di Ilio, e il direttore del dipartimento “Disputer” dell’ateneo, Rino Stuppia.