Iniziato il processo al 52enne di Silvi,”Padre padrone: ha fatto lasciare gli studi ai figli e li ha fatti filmare mentre li picchiava”. Gravissime le accuse per l’uomo alla sbarra.
Una vicenda dai contorni davvero squallidi, se le accuse verranno confermate in tribunale. C’è intanto il rinvio a giudizio, disposto dal gup Roberto Veneziano, a carico di un 52enne di Silvi, in carcere dallo scorso ottobre, accusato di sevizie fisiche e morali a carico dei suoi familiari. L’inchiesta coordinata dal Pm di Teramo Laura Colica ha prodotto risultante particolarmente gravi a carico del “padre padrone”. Nel capo di imputazione che verrà esaminato nel processo a ottobre (in cui la moglie e i figli si costituiranno parte civile), e riportato dal quotidiano Il Centro si legge:
“Maltrattava in più occasioni il figlio minore (14 anni, ndr), minacciandolo di morte, offendendolo, aggredendolo con violenza, percuotendolo con calci pugni e schiaffi per futili motivi, costringendolo a lavorare con lui e impedendogli di andare a scuola, ingenerando nello stesso un perdurante e grave stato d’ansia e di paura, un fondato timore per la sua incolumità e quella dei suoi familiari, e modificando il suo stile di vita”.
Inoltre, “Maltrattava la figlia in più occasioni costringendola ad assistere alle scene di violenza nei confronti del fratello minorenne e della madre, aggredendola verbalmente con frasi umilianti, costringendola a vivere in un clima familiare compromesso anche a causa del suo abuso di sostanze alcoliche, costringendola ad interrompere gli studi universitari e (…) a costringerla ad effettuare videoriprese in cui i suoi familiari venivano maltrattati”.
Proprio le immagini delle sevizie, assieme al racconto disperato dei familiari agli assistenti sociali, figurano tra le prove che verranno prodotte in tribunale.