I danni delle scosse di terremoto dal 24 agosto in poi in centro Italia assommano a 23 miliardi di euro. E’ la cifra calcolata dalla Protezione Civile, che ha inviato il report sul sisma a Bruxelles.
L’obiettivo è quello di attivare il Fondo di solidarietà dell’UE, che serve a sostenere gli Stati membri colpiti da catastrofi naturali. Nello specifico la cifra esatta è di 23 miliardi e 530 milioni, 12,9 miliardi di danni sugli edifici privati e 1,1 miliardi su quelli pubblici. Anche l’Abruzzo è naturalmente incluso nel territorio oggetto di aiuti, assieme a Marche, Umbria e Lazio.
Lo scorso 16 novembre l’Italia aveva già attivato il fondo, stimando danni pari a 7 miliardi e 56 milioni e ottenendo dalla Commissione europea 30 milioni (l’anticipo massimo consentito sul contributo finanziario del Fondo per sostenere le operazioni di emergenza e recupero). Adesso l’integrazione per altri 16 miliardi e 470 milioni.
Ma se le cifre riguardanti il sisma sono davvero enormi, c’è da dire che i conteggi riguardanti la neve e sui danni per il maltempo sono ancora in corso.
IL FONDO DI SOLIDARIETA’: COME FUNZIONA
Attraverso il fondo la Commissione può cofinanziare la ricostruzione rapida di infrastrutture essenziali (energia, acqua, trasporti, telecomunicazioni, sanità, scuole), l’alloggiamento temporaneo della popolazione e l’intervento dei servizi d’emergenza, la messa in sicurezza di dighe, la protezione di monumenti e le operazioni di pulizia. Ovviamente, bisogna rispettare alcune condizioni: se considerato disastro «maggiore» (cioè nazionale), i danni diretti del terremoto devono superare i 3,3 miliardi; se ritenuto «regionale», devono eccedere l’1,5% del Pil regionale. Creato nel 2002, il Fondo è già stato usato – tra l’altro – per i terremoti in Abruzzo (493 milioni forniti dalla Commissione su oltre 10 miliardi di danni diretti) e in Emilia Romagna (670 milioni su 13 miliardi spesi dall’Italia). Tra sismi e alluvioni, in 14 anni l’Italia ha beneficato complessivamente di 1 miliardo e 318 milioni dal Fondo.