C’è anche il Comune di Montereale al setaccio dell’ANAC che indaga sul sisma: Cantone acquisisce documenti amministrativi sugli edifici
A Montereale, dove non ci sono state vittime e feriti nel sisma del 24 agosto, i crolli sono stati comunque consistenti e significativi, tanto da far includere il Comune dell’aquilano, assieme ad altri quattro abruzzesi, nel primo gruppo dei centri colpiti, dove sono immediatamente attuati i provvedimenti d’urgenza del Governo e ora del Commissario straordinario Vasco Errani. Ma assieme alla gestione dell’emergenza, sulle zone dove sono avvenuti i crolli, altri organi dello Stato hanno acceso i riflettori: tra questi l’Autorità Nazionale Anti Corruzione. Per conto della struttura guidata da Raffaele Cantone, la Guardia di Finanza indaga per ora su procedure e modalità riguardanti gli ultimi interventi in sette edifici: il municipio stesso, la caserma dei carabinieri, Palazzo Farnese, la scuola materna, e le chiesw del Beato Andrea, di Santa Maria intra moenia e di Santa Maria ad Nives, nella frazione di Cesaproba. Obiettivo delle investigazioni è quello di verificare se in quegli edifici siano stati effettuati lavori di messa in sicurezza dopo il terremoto dell’aprile 2009 (Montereale è infatti incluso anche nel cratere del sisma aquilano). Le Fiamme Gialle dovranno insomma ricostruire le procedure di assegnazione degli appalti e l’iter successivo. Lo scenario generale su cui si innesta l’indagine dell’ANAC, è che anche Montereale possa rientrare a far parte di quella area su cui avrebbe agito un “cartello di imprese” attive tra l’Alta valle del Velino, l’Alta valle del Tronto e l’Alta valle dell’Aterno, per accaparrarsi affari e appalti legati alla ricostruzione post-terremoto.