88 dipendenti dell’Ud’A fanno causa all’ex DG Filippo Del Vecchio per le telecamere interne all’Ateneo: “spiati sul posto di lavoro”.
Sostenuti dall’avvocato Leo Brocchi, i ricorrenti chiedono all’ex direttore generale un risarcimento di 10 mensilità di stipendio: il corrispettivo della privacy violata sul posto di lavoro, con l’installazione massiccia delle videocamere “in assenza di alcun accordo sindacale”. Per questa decisione pende a carico di Del Vecchio anche una inchiesta penale innescata da una denuncia in Procura. Il ricorso degli 88 verte sulla violazione della privacy anche in relazione ad un’altra misura voluta dall’ex DG: la possibilità da parte degli amministratori del sistema informatico di leggere la posta elettronica e tracciare la navigazione dei computer dei lavoratori, anche in questo caso senza accordo sindacale e senza un sistema di “autenticazione forte” degli account. Terzo, ma non meno rilevante, motivo di ricorso è riferito alle esternazioni di Del Vecchio nei confronti di quelli definiti come “dipendenti strapagati”, con la diffusione della ormai “famigerata” lista di 113 lavoratori che avrebbero goduto di indebiti vantaggi retributivi,