Aspettando la manifestazione del 21 aprile a Sulmona per dire No alla Snam, gli ambientalisti si appellano ai parlamentari abruzzesi per bloccare la centrale di compressione e il metanodotto in valle peligna: “Un’opera osteggiata da istituzioni locali e cittadini, che non è di ordinaria amministrazione”.
WWF, Legambiente, Italia Nostra, Marevivo, Federazione Pro Natura, FAI, Club Alpino Italiano – Tutela Ambiente Montano, Mountain Wilderness e Ambiente e/è Vita hanno rivolto lunedì scorso un appello a tutti i parlamentari eletti in Abruzzo nella consultazione elettorale del 4 aprile scorso, perché intervengano sulla presidenza del Consiglio dei ministri e sul Ministero dello sviluppo economico per sospendere l’iter in corso per la realizzazione della centrale di compressione Snam di Sulmona e delle altre opere connesse al contestato progetto, in attesa della formazione del nuovo Governo.
Si tratta di opere che ricadranno in una zona sismica 1, che cittadini e istituzioni abruzzesi contrastano da anni ormai e che non possono in alcun modo essere considerate di ordinaria amministrazione, unica tipologia di provvedimenti che l’attuale governo dimissionario è autorizzato a trattare.
Per ribadire la propria contrarietà al progetto, ambientalisti, cittadini e istituzioni si sono dati appuntamento per sabato 21 aprile alle ore 15 a Sulmona per il corteo di protesta “No SNAM – no gasdotto, no centrale, stop HUB del gas”.
L’appello dei comitati è stato inviato ai senatori Alberto Bagnai, Gianluca Castaldi, Luciano D’Alfonso, Gabriella Di Girolamo, Primo Di Nicola, Nazario Pagano e Gaetano Quagliarello e ai deputati Giuseppe Ercole Bellachioma, Fabio Berardini, Andrea Colletti, Valentina Corneli, Camillo D’Alessandro, Daniele Del Grosso, Luigi D’Eramo, Carmela Grippa, Antonio Martino, Stefania Pezzopane, Gianfranco Rotondi, Daniela Torto, Gianluca Vacca e Antonio Zennaro.
L’appello ai neo parlamentari, si legge nella nota congiunta inviata dagli ambientalisti, è stato lanciato “nella convinzione che ciascuno di loro, nel pieno rispetto dell’art. 67 della Costituzione della Repubblica Italiana (“Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”) debba sentire come prioritaria l’esigenza di difendere i cittadini del territorio che rappresenta”.