A Sulmona il Palasport resta con il riscaldamento spento durante partite e allenamenti di pallavoliste e disabili. Interviene il commissariato di Polizia. “Regolamento comunale applicato senza buonsenso”
Il “riscaldamento” prima di giocare le partite non è solo una… metafora sportiva, ma serve ad esempio per non ammalarsi o ad evitare brutte figure com’è avvenuto durante la partita ufficiale di sabato con l’Avezzano. Forse non lo ha compreso chi ormai da tempo lascia all’addiaccio le atlete del Sulmona Volley, quando utilizzano l’impianto di Via XXV Aprile. Così, al termine della gara del campionato di prima divisione, le atlete hanno chiamato il 113, affinché fosse la Polizia ad attestare, termometro alla mano, le condizioni “climatiche” di una gara svolta in un clima polare. Lo stesso disservizio del riscaldamento spento -hanno spiegato le atlete e il coach Gianni De Angelis, si verifica durante gli allenamenti e -particolare ancora più grave- nel corso dell’ora in cui il palazzetto è a disposizione di un’associazione sportiva di disabili.
Alla base del disservizio sembra vi sia una clausola del regolamento comunale per la quale per essere gratificati dall’accensione del riscaldamento bisogna prenotare almeno quattro ore. E nel caso delle pallavoliste, che ne svolgono tre, a seguire c’è proprio quella dell’associazione di disabili “Oltre lo sport”, tutte regolarmente pagate al Comune. Finora inflessibile nell’applicazione burocratica del regolamento. Ora si spera nel buonsenso del commissario prefettizio, per evitare alla città altre figuracce.