Due pezzi difettosi, inviati per errore dalla Magneti Marelli di Sulmona allo stabilimento di Cassino, causano il licenziamento di due dipendenti, un operaio interinale e un caporeparto. La Fiom: “Un segnale inquietante per tutti i lavoratori”.
Tutto è accaduto sabato scorso, quando al caporeparto 53enne è stata consegnata la lettera di licenziamento in cui gli si contestava l’invio di due pezzi difettosi di telaio allo stabilimento di Cassino per la produzione della Stelvio, il primo suv dell’Alfa Romeo. Inutile dire che a perdere il posto di lavoro è stato anche l’operaio interinale.
Per l’avvocato Alessandro Margiotta si tratterebbe di un provvedimento sproporzionato: l’errore poteva infatti essere punito con una più blanda lettera di contestazione o una sospensione.
Dello stesso avviso Alfredo Fegatelli della Fiom Cgil che parla di segnale inquietante per tutti i lavoratori e non esclude manifestazioni di protesta da parte degli operai.
Intanto il caporeparto, licenziato il giorno prima del suo cinquantatreesimo compleanno, resta a casa dopo aver prestato trent’anni di servizio nello stabilimento sulmonese della Magneti Marelli, dove era stato inizialmente assunto come semplice operaio; col tempo aveva fatto carriera divenendo infine caporeparto, maturando anche esperienze all’estero presso gli stabilimenti di Fca (Fiat Chrysler Automobiles) e rimanendo in Messico per un mese intero in qualità di esperto della produzione.