Coronavirus e tamponi al personale della Polizia di Stato: la Questura di Pescara con una nota ufficiale prende le distanze dalle modalità dell’iniziativa del FSP. Il SIULP scrive a Marsilio e chiede chiarezza.
Non ha mancato di suscitare reazioni interne alla Polizia di Stato la nota emessa ieri dal sindacato FSP che annunciava l’accoglimento della propria richiesta di sottoporre a tampone molecolare il personale della Polizia di stato (LEGGI QUI L’ARTICOLO).
Nelle ultime ore è intervenuta una secca nota da parte della Questura di Pescara, in merito alla notizia:
La Questura, nella persona del suo vertice, si dissocia dalle inopportune iniziative intraprese dalla organizzazione sindacale in argomento. All’uopo giova precisare che ogni utile e proficua decisione al riguardo sarà intrapresa dal Questore con i competenti organi sanitari deputati allo svolgimento di tale attività nel pieno rispetto dei protocolli che per l’occasione saranno concordati con la locale azienda sanitaria, anche con riferimento alle priorità che la stessa azienda vorrà dare.
Che spetti agli organi di vertice della Polizia sul territorio, in sinergia con la ASL e non ad altri soggetti definire tale delicata organizzazione lo sottolinea anche un documento del SIULP, che a sua volta aveva sollecitato lo screening, ma attraverso i canali istituzionali della Questura. Il SIULP scrive al presidente Marsilio e al Direttore del Dipartimento Salute D’Amario per avere risposte chiare, che aiutino a superare uno stato di “incertezza e confusione” su una problematica particolarmente delicata.